Chiare fresche dolci acque, ma la nostra è un’altra storia. Eppure tutto intorno la campagna scoppia di verde, le rare case che si vedono mantengono ancora il sobrio stile elbano, con le scale esterne su un fianco ed i pergolati di glicine. Quasi in cima alla strada sterrata che porta verso il monte Fabbrello, incombe il depuratore, che convoglia le acque della vasta area ad ovest di Portoferraio, e che dopo averle trattate dovrebbe rispedirle pulite a valle. Già all'atto delle sua realizzazione, qualche anno fa, l'impianto aveva generato forti perplessità. Durante il percorso del trattamento si verificano almeno due inconvenienti: una vistosa perdita, circa a metà della strada sterrata, sulla fognatura che conduce le acque da trattare all'impianto, dalla quale fuoriesce liquido maleodorante che rivolo su rivolo riguadagna il mare attraverso uno dei fossi che corre lungo la valle. I tecnici del settore idrico hanno già effettuato due interventi senza notevoli risultati, la perdita persiste ed anche il fetore. Secondo problema, l’ameno ruscello che si stende ai piedi dell’impianto di depurazione e che attraversa la campagna, se all’olfatto non desta particolari fastidi, alla vista lo spettacolo è deprimente. Un torrentello nero e untuoso, con sedimenti fangosi accumulatisi certamente per diverso tempo. Tutto il tempo in cui probabilmente il depuratore non ha funzionato a dovere. Adesso, ci dicono gli abitanti, sono state fornite rassicurazioni sul fatto che il depuratore opera in piena efficienza. Ma continua la perdita sulla via sterrata. Resta da capire quale sia l'impatto ambientale, sia per i residenti, sia per la zona umida e protetta de Le Prade, e la natura dello strato di fanghiglia accumulatosi nel corso dei mesi e degli anni sul quale scorrono le acque piovane che raggiungono il mare. E resta da capire se davvero, così come rassicurano a monte, quest'estate a differenza di quelle passate il rivolo non manderà insopportabili miasmi.
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