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Ritirare quel permesso di navigare a Pianosa e Montecristo

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : mercoledì, 30 ottobre 2002

Con grande preoccupazione apprendiamo che la precedente gestione commissariale del Parco ha disposto atti per la fruizione dell’Isola di Pianosa e, in futuro anche di Montecristo, suscettibili di recare gravi danni all’ambiente delle due isole. Il 19 settembre 2002, accogliendo una richiesta avanzata solo il giorno 16, il commissario ha firmato una convenzione triennale per consentire ad un grosso battello, per 3 giorni alla settimana, la circumnavigazione fino a 125 metri dalla battigia dell'Isola di Pianosa e in futuro, lo sbarco di passeggeri sull'Isola di Montecristo (Riserva Integrale a mare e a terra) con bagno a Cala Maestra. Un atto che senza alcuna trasparenza (non è stata infatti data alcuna pubblicità all’offerta dell’impresa, salvo poi concludere che non c’erano altre offerte in tal senso) ha disposto il transito di una grande barca alimentata a gasolio e priva di dispositivi per evitare lo scarico di liquami a mare (con conseguenti problemi di inquinamento), a non più di 125 metri dalla battigia, in un’isola il cui ambiente marino delicatissimo si è finora mantenuto proprio grazie ai limiti di accessibilità di cui ha potuto fruire. La nave circumnavigherebbe l’isola senza tener in nessun conto dei precedenti studi commissionati dal Parco alle Università che dimostrano la grande vulnerabilità anche ad un modesto moto ondoso di un fondale marino che è una antica barriera corallina fossile e disturbando inevitabilmente le aree di unificazione di Berte e Gabbiani Corsi che sono stati recentemente interessati da progetti di salvaguardia dell’Unione Europea. Ma l’atto viola anche il Decreto Ministeriale che istituisce l’Area marina protetta e la consegna al Parco Nazionale, le norme di salvaguardia provvisorie ed interferisce fortemente con quanto il Piano del Parco in via di adozione prevede per Pianosa. Non è così che i Parchi devono promuovere le iniziative economiche dei privati: dovrebbero invece privilegiare forme di turismo “sostenibile” favorendo un allungamento della stagione per diminuire i carichi sul periodo estivo, promuovendo attività economiche tali da consentire il mantenimento delle risorse naturali e favorendo in questo senso la ricerca tecnologica anche per l’utilizzo delle energie rinnovabili: insomma se a Pianosa ci fosse andato un battello alimentato a fotovoltaico – come ne esistono già nel Nord Europa – e non così prossimo alla battigia, sarebbe stata cosa ben diversa per l’immagine del Parco Nazionale! WWF e LEGAMBIENTE non sono contrarie ad una fruizione controllata e sostenibile di Pianosa e del suo mare, ma chiedono che tutto avvenga con la massima trasparenza e dopo un’attenta valutazione dell’impatto sull’ambiente di ogni attività proposta, cosa che non è certamente avvenuta col frettoloso ed estemporaneo provvedimento del precedente commissario. Per questo WWF e LEGAMBIENTE chiedono al nuovo commissario del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano Barbetti di ritirare una deliberazione che introduce un pericoloso elemento di discrezionalità nell’uso turistico di un tratto di mare prezioso e protetto da norme severe e che indica modalità di fruizione dell’habitat delle nostre isole incompatibili con i vincoli di tutela e con il compito di pianificarle e di valutarne sempre l’impatto sull’ambiente prima di autorizzarle.


Montecristo

Montecristo

Pianosa

Pianosa