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Quel laghetto di Via Vadi a Marciana Marina ed altro

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : venerdì, 22 aprile 2005

Le foto che alleghiamo documentano la nascita di un lago di acqua dolce in pieno centro a Marciana Marina: il grande scavo di Via Vadi, in un’area già classificata ad elevato rischio idraulico e che l’Amministrazione Comunale di Marciana Marina ha declassificato per permettere la costruzione di un enorme condominio, consentendo così di costruire in una zona che le precedenti Giunte Berti e De Fusco avevano cercato di risparmiare. Oltre lo scavo, per poter realizzare un garage interrato, il piano di campagna verrà innalzato fino ad un metro e mezzo circa, per far questo si ricopriranno gran parte degli antichi muri perimetrali del grande terreno (vedi foto delle armature) ci chiediamo come la Soprintendenza, molto attenta all’estetica dei pannelli solari sui tetti, non si sia accorta di questo pesante sfregio. L’antico sistema di gestione idraulica dell’area, fatto di canali, fossi, pozzi e sbocchi a mare, che anche nei momenti più difficili, drenava in maniera efficace i ricchissimi acquiferi superficiali, è stato completamente cancellato. Una preziosa riserva di acqua superficiale andrà irrimediabilmente perduta e nessuno sa cosa comporteranno questi lavori, dal punto di vista idraulico, per le zone e le abitazioni circostanti, visto che il lago d’acqua cercherà altre vie. Il grande condominio che si realizzerà, grazie all’innalzamento del piano di campagna, svetterà sopra tutti i palazzi del lungomare, modificando il profilo paesaggistico del paese, lo dimostra bene la foto scattata dietro casa Martini. Con questa nuova scelta cementificatoria, il Comune occupa l’unica zona verde rimasta nel centro, preferendo favorire gli interessi privati a discapito della realizzazione di aree verdi. Sembra che Marciana Marina voglia seguire l’esempio dell’ecomostro di Procchio. Su questo progetto di Via Vadi LEGAMBIENTE presentò nell’aprile 2004 precise osservazioni (NDR testo pubblicato nella sezione approfondimento di questo numero di Elbareport), che il Sindaco Martini respinse sdegnosamente, dobbiamo dire che le nostre preoccupazioni si stanno rivelando più che fondate. Ma quello di Marciana Marina non è l’unico caso: ci viene segnalato che anche nel Comune di Rio nell’Elba, nel cantiere della nuova Coop, si sia verificata una massiccia fuoriuscita d’acqua, cosa che non stupisce, visto che anche quella zona è considerata a rischio idraulico e con acquiferi superficiali di grande valore ed importanza. Intanto in una zona limitrofa, LA Chiusa, dove il Comune ha già accertato abusi, continuano a spuntare container come funghi – ne abbiamo contati sette – ristrutturazioni di ruderi, scarichi di terra e creazione di massicciate, il tutto senza che vi siano cartelli di cantiere visibili. Ma anche certi interventi sui fossi esondati, come la cementificazione in corso sul fosso del Caubbio, a Lacona, nel Comune di Capoliveri, sembrano il frutto di una vecchia concezione di intervento sul rischio idraulico e un arretramento rispetto ad alcuni interventi di bioingegneria, ben fatti e rispettosi dell’ambiente e del paesaggio, che ci sono stati su altre aste fluviali elbane e dentro il Parco Nazionale. LEGAMBIENTE ha già denunciato le strane riperimetrazioni, che spesso sono semplici righe dritte tirate sulla carta, fatte dai Comuni delle aree “blu” ad elevato rischio di esondazione indicate dalla Delibera n. 1054 del 30/9/002 della Giunta Regionale: l’unico fine sembra quello di consentire di costruire, per questo chiediamo alla Regione di intervenire sui Comuni per evitare che, attraverso queste strane riperimetrazioni, non si ripetano i catastrofici danni del nubifragio del 2002. Gli ultimi atti delle Amministrazioni Comunali non vanno certo in questa direzione.


Laghetto Marciana Marina 1

Laghetto Marciana Marina 1

Laghetto marciana marina 2

Laghetto marciana marina 2

Laghetto Marciana Marina 3

Laghetto Marciana Marina 3

Laghetto Marciana Marina 4

Laghetto Marciana Marina 4