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A Sciambere: Equipollenza

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : lunedì, 24 febbraio 2003

Come gli altri quotidiani locali abbiamo pubblicato, nel numero di Sabato, il testo di una lettera inviata dai capigruppo della minoranza campese al Sindaco Antonio Galli ed agli organi di informazione. Nella quale con accenti molto preoccupati, i due esponenti del centrodestra (uno di loro è coordinatore elbano di Forza Italia) facevano una sorta di sillogismo (consigliere no, il sillogismo non è un rito massonico, chieda ai colleghi) che così si articola: A Campo c’è un imprenditore accusato di avere evaso il fisco - I consiglieri comunali devono dare l’esempio con una condotta proba e rispettosa delle leggi - Se (per caso eh!) l’imprenditore volante non identificato fosse Consigliere Comunale ella Sindaco farebbe bene a chiedere le sue dimissioni. Che dire? Ineccepibile! Una volta tanto, pur essendo garantisti fino a condanna contraria e passata in giudicato, sposiamo le tesi del Coordinatore di Forza Italia fino all’ultima virgola. Però. Proviamo a fare dei sillogismi pure noi, giacchè la Guardia di Finanza, prestigiosa e democratica istituzione, non opera soltanto nel campese per la repressione dei reati societari, finanziari, valutari etc. ma anche in qualche altra zona d’Italia. Ma poiché gli imprenditori e i professionisti di che trattasi sono stati un pelino più individuati del misterioso imprenditore campese, useremo i loro nomi: Cesare Previti (per difendersi da una accusa più grave ed infamante come quella di aver corrotto dei giudici) ha affermato in un aula di tribunale di non aver denunciato al fisco una cifra spropositata di miliardi – Un Senatore della Repubblica dovrebbe essere una persona di cristallina onestà – Se Cesare Previti (per caso eh!) fosse Senatore della Repubblica dovrebbe dimettersi. Ed ancora: Silvio Berlusconi ha avuto una marea di inchieste a suo carico nelle quali si ipotizzava il compimento dei più svariati reati finanziari e societari, alcuni di questi processi sono terminati per decorrenza dei termini, che è un pelo diverso, almeno moralmente, dall’essere assolti, altri sono ancora in corso (possiamo dire nonostante depenalizzazioni varie e legge Cirami) - Un Presidente del Consiglio dei ministri non può certo legiferare di giustizia mentre è accusato di violazione delle leggi - Se per avventura Silvio Berlusconi (ma siamo nel campo della fantapolitica) fosse Presidente del Consiglio sarebbe opportuno si dimettesse o addirittura non si fosse proprio presentato o ancora in linea subordinata si presentasse in giudizio. E terminiamo qui una serie infinita di sillogismi equipollenti (Assessore no, l’equipollenza non è un incrocio tra un cavallo e una gallina) sicuri che i coerenti fustigatori dei malcostumi campesi si dichiareranno perfettamente d’accordo ed indignati quanto noi! O no?