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Verdi del Giglio: "quali sono i disastri ambientali di cui parla Legambiente?"

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : giovedì, 21 aprile 2005

Sulla Nazione del 26 febbraio 2005 si leggeva del ritorno di Legambiente sull’isola del Giglio dopo dieci anni di isolamento: appunto 10 anni. Secondo l’associazione ambientalista del cigno verde, quindi, nella nota inviata al Sindaco del Giglio poi dallo stesso rigirata a “Giglio News” parrebbe che in questi ultimi dieci anni solo loro abbiano osato dire qualcosa sui disastri ambientali dell’isola. Ma di quali disastri parlano? Nonostante nel lontano 1995 fossero stati brutalmente allontanati (cacciati a sputi e pomodori in faccia) nell’infelice spedizione fatta al Giglio per convincere la gente ad accettare un Parco Nazionale che allora quest’ultima non voleva, a sentir dire dal loro comunicato, solo adesso si aprirà una nuova fase di collaborazione con il mondo ambientalista e con il Parco dell’Arcipelago Toscano: Che presunzione! Ma dov’era Legambiente quando chi, proprio da dieci anni a questa parte, da quando cioè i suoi ambientalisti si sarebbero eclissati dall’isola per non farvi più ritorno, continuava a lavorare seriamente sul territorio, senza bandiere, sponsor e televisione, per fare in modo che quella accanita avversione al Parco potesse in qualche modo trasformarsi nell’accettazione di un “nemico di fatto inesistente”? Pensano, forse, che su quest’isola la parola “ambiente” sia qualcosa di ostico a tutti i 1500 residenti? Se così fosse, non avrebbero capito nulla, e neppure avrebbero compreso il significato degli ultimi risultati elettorali: quelli del 2004 e quelli del 2005, che hanno premiato proprio il mondo ambientalista dell’Isola del Giglio. Per essere più chiari parliamo dei VERDI. E per essere meglio compresi parleremo in cifre: REGIONALI 2000 - Verdi 0,3 % ; REGIONALI 2005 - Verdi 3,0 %. Non sarà forse che quei “VERDI” qualcosa di buono in questi ultimi anni avranno fatto per riuscire da soli ad avere un 2,7 % in più in un isola dichiaratamente volta a destra, contro il + 3,4 % dei quattro partiti della sinistra (per lo più i maggiori) tutti insieme in “Uniti per l’Ulivo”? Cara Legambiente, gradiremmo dunque un po’ più di rispetto verso coloro che ogni giorno lavorano seriamente sul territorio per non far stravolgere quegli equilibri e quelle bellezze, sia a terra che a mare, che sono la fortuna economica del Giglio, per un turismo che si è anche allargato grazie all’istituzione del Parco Nazionale, da 4 a 8 mesi l’anno. Nella sua nota, poi, del 25 marzo 2005, Legambiente parla di inesattezze da attribuire a Sandro Tassoni, il portavoce provinciale dei Verdi, sulla vicenda della pala eolica dell’ENEL all’Isola del Giglio. Tuttavia crediamo che delle inesattezze le dicano loro e il Sindaco Brothel, in quanto la pala in questione, ove realmente istallata, sarebbe tanto vicina al confine del parco che, dal punto di vista della sua visibilità e dalla visuale di un qualsiasi osservatore che guardasse da o verso il parco, sarebbe come esserci addirittura dentro. Ma se così non fosse, perché, allora, il Sindaco si ostina a ripetere che il Parco avrebbe dato parere positivo? E perché il Parco avrebbe dovuto dare quel parere? Si fa anche cenno alla questione del Biodiesel, e a quello che, secondo Legambiente, avrebbe detto Fabio Roggiolani in un riuscito convegno all’Elba. Ma, invece di sparare a zero, ci chiediamo se abbiano letto le osservazioni da noi presentate sia al Sindaco che alla Regione Toscana, dove si parla non soltanto di Biodiesel in alternativa alla gigantesca pala dell’ENEL, ma dell’utilizzo di carburanti bio-derivati più diffuso e più generale, nonché di tutte le possibili fonti energetiche rinnovabili, compreso, ad esempio, il minieolico, accompagnate da un possibile risparmio energetico e da una maggiore efficienza nei consumi dell’impiantistica attuale. Anzi, in proposito consigliamo a Legambiente, come al Sindaco del giglio, di leggersi l’interessante libro di Fabio Roggiolani intitolato “Il Futuro dell’Energia è tutto Rinnovabile”. Per quanto riguarda infine il Protocollo “Energia nei Parchi” che dovrebbe essere attuato dall’ENEL (azienda tanto cara a CHICCO TESTA già fondatore e presidente nazionale di Legambiente nonché presidente dell’ENEL dal 1996 al 2002), perché Legambiente non propone proprio alla stessa ENEL una bella pala eolica da 74-75 metri come quella dell’isola del Giglio, magari accanto al Centro di Educazione Ambientale a Rispescia, o direttamente nel “Parco Regionale della Maremma”, o, ancora, con un’altra decina di pale simili istallata sui crinali dei monti dell’Uccellina per poi vedere se il “turismo eolico del parco” riuscisse a vantare la stessa valenza che ha avuto fino ad oggi? In fondo anche il “Parco della Maremma” fa parte del pianeta, no? E per finire vorremmo ci fosse consentito di suggerire a tutti i gigliesi che amano il proprio territorio, a tutti quelli che amano la natura, ambientalisti e non, a tutti coloro che comprendono come il bello, l’armonia ed il rispetto per il proprio territorio possono essere fonti uniche di reddito, ed anche a quegli “strani ambientalisti” che in consiglio comunale hanno ritenuto di dover votare a favore del progetto dell’ENEL (progetto pregevolissimo, la pala invece no!) di portarsi sulla cima della Pagana e godersi non solo il silenzio irreale che regna lassù, ma anche quello spettacolare panorama che mozza il fiato. Un posto magico dell’Isola che verrebbe per sempre compromesso se la pala fosse realizzata sul serio. Pensate soltanto al rumore che farebbe! Magari, se potete, andateci ora, quando esplode una varietà enorme di fiori primaverili e la presenza di tanti uccelli migratori ne fa un posto di osservazione veramente eccezionale.


Giglio: Campese

Giglio: Campese