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I solenni impegni (sottoscritti e non onorati) sui rifiuti elbani

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : mercoledì, 20 aprile 2005

Prendo occasione da un comunicato del Presidente dell’ESA, Giovanni Frangioni, con il quale convoca i Sindaci dei Comuni elbani “per informare ed approfondire insieme a loro gli aspetti legati all’attuale situazione finanziaria della società e all’analisi delle prospettive future”, per fare alcune considerazioni. Mentre scrivo questi righe, ho davanti a me un documento che porta in calce le firme di tutti i Sindaci elbani, del Presidente della Provincia di Livorno, Giorgio Kutufà e quella dell’Assessore all’Ambiente della stessa provincia, Luciano Guerrieri. E’ un “protocollo d’intesa” sulla gestione dei rifiuti firmato il 7 gennaio 2005, nel quale si prendono, da parte di tutti i firmatari, precisi impegni per la risoluzione di tale fondamentale problema. Cercherò di elencarli brevemente. Primo: “il Comune di Portoferraio si impegna a fornire ai Comuni una proposta entro il 31 gennaio 2005 con la quale stabilire le quote per la loro effettiva partecipazione nell’assetto societario di ESA”. Secondo: lo stesso Comune “si impegna altresì ad allargare il Consiglio di Amministrazione di ESA garantendo la rappresentanza di tutti i Comuni elbani”. Terzo: “la Provincia di Livorno, d’intesa con i Comuni, si impegna a definire entro il 31 marzo 2005 un programma o specifico progetto per la previsione di aree per deposito di inerti”. Niente di tutto questo è stato fino ad oggi attuato. Perché non sono stati mantenuti gli impegni sottoscritti? Il problema dei rifiuti è un problema solo di Portoferraio o di tutti i Comuni dell’Elba? A leggere il resoconto del recente Consiglio Comunale del capoluogo elbano sembrerebbe di sì: solo in questa sede, infatti, sono state illustrate dal suo Presidente le strategie del Piano Aziendale di ESA, che gestisce per conto di tutti i Comuni il ciclo dei rifiuti, solo in questa sede sembra si debba rendere conto di come vengono spesi i finanziamenti provenienti dal Fondo Speciale per le isole minori (6.195.833,36 milioni di euro) per la riqualificazione dell’impianto del Buraccio; e tutto questo come se non fosse competenza di tutti i Comuni conoscere e condividere le modalità ed i criteri, che concorrono a determinare la tariffa che poi i cittadini dell’isola andranno a pagare. Sono anni che vado firmando “protocolli d’intesa”, che poi sistematicamente non vengono rispettati, ora da l’uno ora dall’altro e penso che sia giunta l’ora di finirla anche solamente per rispettare coloro per conto dei quali amministriamo.


Rifiuti uccellaia 4  Marciana Marina

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