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CM: Il presidente Alessi risponde alla interpellanza di Fusai e Torino

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : mercoledì, 20 aprile 2005

L’interpellanza dei Consiglieri Fusai e Torino, abbracciando in modo del tutto disorganico un insieme di questioni molto delicate, peraltro foriere di precise responsabilità politiche, merita un intervento chiarificatore di ampio margine, al fine di evitare polemiche su di un servizio come quello Idrico Integrato che, essendo definito dallo stesso legislatore “indispensabile” , ha bisogno di trasparenza, efficienza, efficacia, strategie di sviluppo giuste, scelte di crescita giuste, in altre parole politiche giuste. I Signori Consiglieri usano nel loro intervento alcuni termini di sicuro effetto ed estremamente appropriati: “bancarotta”, “ex carrozzone”, “deficit” ecc. parole che hanno accompagnato l’analisi che l’Assessore alle Finanze - assieme alla Giunta tutta - ha condotto con estremo impegno nei confronti della situazione economico finanziaria dell’Ente. Analisi spinta non tanto da una sana e fisiologica volontà politica di rivalsa, quanto ahimè dalla pressione degli interlocutori economici esterni (fornitori di beni e servizi, sistema bancario, Enel ecc. ) esasperati dai ritardi nel pagamento delle loro spettanze. Con l’ausilio della struttura tecnica - con la quale si sta creando un rapporto di sempre maggiore stima, fiducia e collaborazione - è stato possibile osservare all’interno del bilancio dell’Ente: • l’utilizzo sistematico della anticipazione di tesoreria (scoperto di conto) con collegata produzione di interessi passivi eligibili a fattispecie di danno erariale • la sottostima nel bilancio di previsione di competenza 2004 di un complesso di spese obbligatorie (forniture di acqua, energia elettrica ecc.) per valori estremamente consistenti : circa 600 mila €uro • la sottostima nel bilancio di previsione 2004 di circa 1 milione di €uro per interventi del tutto fisiologici di manutenzione ordinaria e straordinaria da effettuarsi sulle reti, con conseguente ed inevitabile produzione di situazioni debitorie fuori bilancio • la sovrastima per circa 500 mila €uro delle entrate inerenti il servizio idrico sia nel 2004 che nel 2003 • l’assoluta mancanza di una adeguata programmazione degli interventi manutentivi, realizzati molto spesso “a tampone” in somma urgenza con trattative dirette a causa di una non adeguata organizzazione e razionalizzazione delle risorse umane • la scomoda eredità di circa 300 mila €uro di debiti fuori bilancio, riconosciuti dalla precedente amministrazione, da finanziare sul bilancio 2005 Nel corso di tali analisi è anche risultata evidente l’assenza di una seppur minima strategia politica nei confronti di un processo di accorpamento e di concentrazione nella gestione del Servizio Idrico Integrato, specificamente previsto dalla Legge 36/94 (stiamo parlando di 11 anni fa, non di ieri) all’interno poi di una delle Regioni - quella Toscana - che ha più prontamente risposto alla problematiche giuridiche, economiche ed organizzative inerenti i servizi idrici. A titolo informativo si ricorda a chi non lo sapesse - e chi ha responsabilità di governo non può permettersi questo lusso - che la Legge Regionale di istituzione delle Autorità di Ambito è la n° 81 del 1995 (dieci anni fa) e che l’unica porzione del territorio dell’ATO 5 Toscana Costa non ancora servita dal Gestore Unico era il territorio elbano. Strategia politica che invece appare evidente nelle attività della attuale Giunta, la quale, dopo una frenetica ed incessante attività di trattativa economico-amministrativa, è addivenuta ad un accordo, un Protocollo di Intesa accompagnato da norme di interpretazione bilateralmente condivise, che vedono attribuita la gestione del Servizio Idrico Integrato, nel territorio elbano, ad ASA Spa di Livorno, soggetto affidatario per la durata di 20 anni decorrenti dal 1 gennaio 2002 nel territorio dell’AATO 5 Toscana Costa, in forza della sua delibera assembleare n° 12 del 19 dicembre 2001. Con la sottoscrizione del Protocollo di Intesa , al contrario di quanto viene impudentemente affermato non si è passata la mano, ma si sono poste le basi per un corretto trasferimento della titolarità del servizio considerando e tutelando gli interessi di tutte le comunità elbane, nessuna esclusa. Non è vero che con la sigla del Protocollo la Comunità Montana ha assunto degli impegni per conto dei Comuni: questo sarebbe impossibile; si è invece data l’opportunità ai Comuni di farsi rimborsare, oltre al canone d’uso delle reti, le spese degli investimenti sostenuti per le infrastrutture inerenti il Settore idrico . Si è riusciti, e così rispondiamo al secondo quesito dell’interpellanza, ad ottenere quei mezzi necessari per il riequilibrio del bilancio, concordando con il gestore: • il trasferimento dei beni di proprietà della Comunità Montana, strumentali alla erogazione del SII e non riconvertibili per le finalità istituzionali dell’Ente, per un valore di complessivi 2 milioni €uro. • il riconoscimento di tutti i mutui contratti dalla Comunità Montana per la realizzazione di investimenti relativi al SII quantificati in rate annuali (capitale+interessi) per il periodo 2005-2024 di circa 271 mila € per un totale di circa 4 milioni e 752 mila €uro. Anche con riferimento ai rapporti credito/debito nei confronti di Cigri Spa è necessario fare adeguata chiarezza e poi molto probabilmente ci si renderà conto che l’accordo sottoscritto è proprio un bell’accordo. Innanzitutto le due partite di credito e di debito richiamate hanno natura e portata giuridica del tutto diversa. La partita a debito della Comunità Montana di €uro 1.407.454,64 è collegata ad un debito fuori bilancio per contenzioso sulle tariffe idriche (quello sì che è stato un bell’accordo, complimenti!) riconosciuto dalla precedente amministrazione, per il finanziamento del quale, si è provveduto alla contrazione di un mutuo (ma i mutui non si potevano fare solo per spese di investimento? Stendiamo un velo che è meglio…). Orbene, quella che viene ironicamente definita nell’ interpellanza modica cifra di €uro 1.407.454,64, è già stata pagata dalla precedente amministrazione mentre la partita a credito della Comunità Montana di €uro 1.250.000,00 è collegata ad un lodo - cosiddetto Garofoli - impugnato da ASA Spa al momento del protocollo di intesa. Le partite non appaiono pertanto in nessun modo compensabili, anzi, la Comunità Montana avrebbe dovuto sostenere unitamente ad ASA Spa fior di milioni di spese legali, il tutto a danno dei cittadini ed a favore solo degli avvocati (a tal proposito ricordiamo anche - altra scomoda eredità - la cifra di circa 90 mila €uro, non previste in bilancio, di spese legali sostenute dalla precedente amministrazione per la questione di cui trattasi). Da osservare anche che oltre alle partite di cui sopra deve esse ricordata, e questa sì a titolo transattivo, la rinuncia da parte di Cigri Spa a crediti per interessi per tot. €uro 173 mila. Valutando serenamente questi dati speriamo ci si renda conto che la nuova Giunta sta lavorando in modo serio e corretto, nell’interesse di tutti i cittadini e di tutti i Comuni. Per quanto ci riguarda, faremo di tutto per tenere il dibattito sui programmi e le cose da fare, invitando a non cedere alla tentazione di polemiche pretestuose, inutili e, in ultima analisi, controproducenti per chi ci si avventura.


alessi corona danilo

alessi corona danilo