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ESAOM risponde ad Onorato contestando le sue accuse

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : domenica, 17 aprile 2005

Dopo la lettera di fuoco inviata ai Cantieri Esaom-Cesa dall'Armatore della Moby Lines Vincenzo Onorato (nel caso nelle vesti di Patron di Mascalzone Latino), arriva la risposta dell'amministratore delegato della società che contesta gli addebiti che gli erano stati fatti. Malaisi replica che il giorno 14 Aprile le imbarcazioni di Onorato sono state regolarmente varate dai cantieri, e che la temporanea indisponibilità del pontile d'attracco ad esse riservato, era dovuta alla mancanza delle necessarie autorizzazioni (successivamente ottenute) La nota dell'Esaom termina poi definendo "prive di fondamento" le rimostranze dell'armatore. Ma ecco il testo integrale della lettera inviata ad Onorato: "Si fa riferimento alla nota del Presidente Vincenzo Onorato in data 14 corrente, inviata ai destinatari in indirizzo. Al riguardo, preme evidenziare che non si comprendono le effettive motivazioni, nonché il vero obiettivo e gli scopi posti a fondamento delle errate e pretestuose esternazioni della richiamata missiva. Più in particolare, in merito alle doglianze ivi espresse, se ne contestano i contenuti, i presupposti e le modalità, per le seguenti fondamentali ragioni: 1. In via preliminare, si richiama quanto già rappresentato dalla ESAOM CESA, sia nella propria lettera del 22 marzo, sia in quella del 1° aprile u.s., sia nella precedente corrispondenza, tutte dirette alla società Mascalzone Latino S.r.l., relativamente alla necessità della previa acquisizione della documentazione ivi contemplata, nonché di tutti gli altri adempimenti specificamente ed analiticamente indicati, e rimasti, tuttavia, non tempestivamente eseguiti. 2. In ogni caso, a prescindere da quanto stabilito sub 1), è da sottolineare che anche il 14 aprile, come d’altronde, ogni giorno, le Vostre imbarcazioni sono state regolarmente varate all’orario da voi richiesto. 3. Come a Voi ben noto, e non da oggi, il pontile galleggiante è stato momentaneamente e necessariamente rimosso, perché le autorizzazioni richieste dalla ESAOM CESA alle competenti Autorità, non erano state ancora rilasciate: il che non consentiva tale installazione, pena l’applicazione di sanzioni penali e della ordinanza di rimozione, come si è verificato per i pontili galleggianti, per i quali il Comune non ha rilasciato, né consentito, la proroga dell’autorizzazione edilizia. Una volta ottenute le prescritte autorizzazioni, si è potuto reinstallare detto pontile e quindi si è potuto assicurare il servizio. 4. E’ fin troppo evidente che la carenza di preesistenti legittimi atti autorizzativi e concessori in regolare corso di validità, da parte delle competenti Pubbliche Amministrazioni, esponeva la società ESAOM CESA ed i suoi legali rappresentanti ai rigori della legge e alle sanzioni penali specificamente contemplate, che, purtroppo, alla stessa ESAOM CESA sono state direttamente e specificamente applicate. 5. Il calendario delle regate e i luoghi di svolgimento delle stesse, impongono al team di lasciare la base elbana alla fine di maggio: questo fatto non può essere certamente imputato all’ESAOM CESA. 6. Pertanto, conclusivamente, le doglianze e le pretese della S.V., così come manifestate, si ritengono destituite di ogni serio fondamento.


esaom aerea

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