La prossima costituzione di una cooperativa per la realizzazione di case in bioarchitettura di metratura medio bassa - ad opera di soci di LEGAMBIENTE Arcipelago Toscano - dimostra che anche gli ambientalisti hanno a cuore la giusta esigenza delle prime case. Purchè i Piani di Edilizia Economica e Popolare realizzino davvero prime case per chi ne ha veramente necessità e purchè PEEP non sia sinonimo di scarsa qualità dell’abitare. Purtroppo, finora all’Elba così non è stato. Nonostante che all’Elba tutti gli strumenti di pianificazione urbanistica abbiano sempre asserito di voler realizzare prime case, oggi le seconde, quarte e terze case sono quasi i due terzi di quelle realizzate e il mercato degli affitti langue. I PEEP, soprattutto negli ultimi anni, si sono spesso trasformati in operazioni urbanistiche che, per i prezzi ormai simili a quelli del mercato, impediscono l’accesso alla prima casa a quella fascia “grigia” della popolazione – chi non ha il terreno disponibile per la realizzazione di un abitazione, o i soldi per acquistarla a prezzi ormai esorbitanti e non è nemmeno in una condizione economica disagiata per accedere alle “case popolari” – che cerca di uscire da affitti alti, oppure alle giovani coppie. Così, invece di strumento per una politica di contenimento urbanistico e dei prezzi delle case, i PEEP rischiano di diventare un elemento aggiuntivo di consumo di territorio. I prezzi dei PEEP al mq. spesso scoraggiano molti soci iniziali delle cooperative, che si ritirano e vengono sostituiti da altri soci più danarosi, in molte occasioni non proprio da giovani coppie di sposi e conviventi o cittadini in difficoltà abitative reali, ma spesso una quota di appartamenti resta libera e i costruttori la mettono semplicemente sul mercato. Una prassi che pare in stridente contrasto con la filosofia dei PEEP che consente di espropriare terreni e renderli costruibili per risolvere un problema di pubblico interesse: quello della prima casa per i residenti. Una prassi sulla quale le Amministrazioni Comunali, se veramente intendono favorire la realizzazione di prime case, dovrebbero porre più attenzione per evitare assegnazioni improprie, non necessarie e fenomeni speculativi di compravendita. Per questo VERDI e LEGAMBIENTE dell’Arcipelago Toscano chiedono una vera politica per le case per i residenti: 1) Realizzazione di PEEP volti a soddisfare solo le reali necessità abitative delle giovani coppie e di cittadini in difficoltà, attraverso graduatorie che non permettano l’ingresso ai soliti furbi o fenomeni come quelli dove uno o più membri di uno stesso nucleo familiare senza particolari difficoltà abitative, si vedono assegnato un alloggio PEEP; 2) Attenzione delle Amministrazioni Comunali al calmieramento dei prezzi al mq. per evitare che cooperative e costruttori trasformino i PEEP in occasioni nelle quali si costruisce semplicemente a cifre vicinissime ai prezzi di mercato correnti; 3) Dimensionamento dei PEEP sulle reali esigenze dei soci delle cooperative, non permettendo che vengano realizzati appartamenti vuoti che vengono immessi sul mercato perché non assegnati; 4) Controlli sulle reali assegnazioni per impedire vendite di appartamenti da parte degli assegnatari iniziali; 5) Promozione di progetti di autocostruzione assistita riservati ai residenti; 6) Politica sugli affitti, con incentivi e sgravi fiscali, per consentire l’accesso dei residenti alle case sfitte, far uscire il mercato degli affitti dal “nero”, evitare un ulteriore consumo di territorio. In questo le Amministrazioni Comunali potrebbero semplicemente copiare le iniziative in corso a Follonica e Siena – città turistiche con gli stessi nostri problemi – rivolte a facilitare gli affitti delle abitazioni ai residenti.
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