Prendiamo spunto da un fatto di cui siamo stati testimoni qualche giorno fa sulle banchine del Porto. Ci riferiamo alle operazioni di scarico di una nave contenente materiale derivante dagli scarti delle noci di cocco. Tale operazione avveniva in maniera tale che si generavano paurosi nuvoloni di polvere che avvolgevano persone e cose in un'area piuttosto ampia. Si tenga poi conto che in concomitanza avvenivano anche operazioni di scarico del pesce. Questo accadimento fa il seguito ad altre operazioni del genere riguardanti però materiali più pericolosi come lo zolfo. Ricordiamo tutti che durante lo scarico di questo minerale vi sia un consistente spargimento di materiale su gran parte dell'area portuale e che anche il trasporto lungo le strade urbane ed extraurbane provoca analogo imbrattamento. La citazione di questi episodi è naturalmente il pretesto per parlare più approfonditamente della sicurezza in ambito portuale, sia da un punto di vista ambientale che da quello delle condizioni di lavoro. Nel primo caso riteniamo che si debba intervenire con maggiore incisività per garantire operazioni di scarico più pulite, verificando la congruità delle attrezzature tecnologiche disponibili e valutando l'idoneità e l'efficienza dell'intero procedimento di movimentazione dei materiali. Tale approfondita verifica deve naturalmente tenere di conto dei diversi materiali che giungono alle banchine, dei rischi a cui vengono esposti gli operatori portuali e gli altri fruitori del Porto come ad esempio i passeggeri in transito. Sul secondo aspetto ci preme sottolineare che, a nostro avviso, c'è ancora molto da lavorare per ottenere una reale separazione tra le operazioni relative al traffico commerciale e quelle riguardanti il traffico passeggeri e le attività artigianali quali la pesca. Vi è noto che ancora oggi sussiste una certa pericolosa compenetrazione tra i flussi di auto e persone diretti ai traghetti e gli spostamenti di macchine pesanti adibite alla movimentazione di materiali, di vario genere, scaricati dai mercantili nonché alle operazioni stesse di trasbordo. Siamo consapevoli della complessità del problema e del lavoro svolto sino ad oggi dall'Autorità Portuale ma riteniamo che si debba comunque intervenire con una certa urgenza sugli aspetti critici che abbiamo appena elencato. Migliori condizioni di lavoro, maggiori garanzie ambientali e adeguato livello di sicurezza per tutti i fruitori del Porto di Piombino sono tre priorità da perseguire con decisione. Confidiamo nell'attenzione che si vorrà continuare a porre su questi temi ed è per questo che manterremo un livello di attenzione elevato soprattutto contribuendo a suggerire soluzioni su tutti gli aspetti ambientali del Porto.
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