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Superman visto da Portoferraio

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : sabato, 09 aprile 2005

Quando ci arrivata in redazione la mail che parlava dell'uscita di un libro di Vanagolli abbiamo pensato che l'amico Gianfranco avesse dato alle stampe un altro dei suoi apprezzati lavori storici; aprendola abbiamo constatato che si trattava d'altro. L'autore del nuovo libro era infatti il giovane concittadino Francesco Vanagolli, cultore prima, studioso successivamente, di un'arte figurativa e narrativa come quella del fumetto, per molto tempo snobbata e ritenuta troppo popolare per essere degna di critiche attenzioni e letture, ma poi cresciuta nella considerazione di consumatori anche "colti", e valutata come interessante forma comunicativa. L'attenzione di Francesco Vanagolli si è riversata su un "eroe" transgenerazionale: Superman (Nembo Kid per chi ha qualche annetto) a cui ha dedicato il suo "Superman - 65 anni più veloci di un proiettile 1938 - 2003" Un personaggio che si deve considerare, come recita la presentazione dell'editore Bottero, l'archetipo di tutti i super eroi, che esprime la comune voglia di giustizia. Un super eroe certo datato, ma che nel dualismo tra il suo vivere eroicamente part-time, essendo per il resto del tempo un bambino prima poi un adulto "normale", risulta più vicino e accattivante dei personaggi derivati (e sempre più divergenti) da lui. E la copertina del libro racconta subito questo passaggio tra normal man e super man con il l'immagine della (ingenua) tuta con la "S" piazzata sul torace del super-eroe che emerge da sotto la camicia che Klark Kent si sta togliendo. Le premesse per una lettura interessante ci sono.


superman

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