Dobbiamo precisare in ordine ad un corsivo apparso nel numero precedente di Elbareport, che muoveva dal processo per l’incidente nel quale aveva perso la vita il giovane Gabriele Piciucchi nel settembre del 2000, di aver commesso alcuni errori che è opportuno correggere, anche se il taglio che abbiamo dato a quel pezzo volutamente non era cronachistico ma di generale riflessione. Il giovane portoferraiese che era alla guida dell’auto che aveva investito Gabriele, e che rispondeva del reato di omicidio colposo è in realtà stato condannato a due anni e quattro mesi di reclusione, senza i benefici di legge quali la sospensione condizionale della pena (che invece avevamo dato per applicata nel nostro articolo). Una sentenza molto dura in rapporto al caso trattato, avverso la quale il condannato quasi certamente ricorrerà in appello per evitare che passi in giudicato. E la concitazione con la quale abbiamo steso il pezzo, in chiusura di giornale, ci ha fatto compiere anche un altro grave errore: quello di sbagliare addirittura il nome del padre del ragazzo perito nella tragedia (particolarmente ingiustificabile perché con Renzo Piciucchi abbiamo trascorso anni ed anni della nostra adolescenza). Come usiamo fare ogni volta che ci accorgiamo di avere sbagliato (e chi lavora sbaglia), chiediamo scusa per le inesattezze alle persone direttamente interessate alla vicenda nostri lettori.