In pericolo è la stessa sopravvivenza della rete sentieristica dell’Elba occidentale. Tante parole ma nessun intervento degno di nota. Molti gli slogan, gli ambiziosi progetti, annunciati negli scorsi mesi, di tutela e conservazione dei sentieri dell’estremo anello dell’isola. Ma di un primo intervento in loro soccorso neanche l’ombra. E alcuni percorsi sono già andati persi. Scomparsi. La denuncia dei consorzi dell’Elba occidentale – Caposantandrea, Costa del Sole e L’Elbavoglio – punta il dito contro lo «stato di preoccupante incuria nel quale versano i sentieri che circondano il massiccio granitico del Capanne». Una situazione definita «grave», dovuta all’incapacità delle istituzioni preposte al mantenimento degli stessi sentieri di attuare una fattiva e dettagliata opera di salvaguardia e tutela. Sotto accusa Parco nazionale, Comunità Montana e Comuni. Di qui l’invito rivolto a questi stessi enti perché si attivino per far fronte a un’emergenza che danneggia, oltre che il territorio e la propria storia, il nostro turismo entrato, da poche settimane, nel pieno della stagione escursionistica. Umberto Segnini, titolare del centro escursionistico “Il viottolo” accusa: «Tante chiacchiere ma niente è stato fatto. Dopo la neve e le abbondanti piogge i sentieri non hanno beneficiato di alcun intervento e si stanno deteriorando gradualmente. Alcuni sono già andati persi come il percorso che da Monte Orlano porta a Pomonte. O come quello che taglia la valle di Pomonte passando dal colle della Grottaccia fino a San Piero è in parte franato». Il rischio? «Che nel migliore dei casi – continua Segnini – gli escursionisti non riescano a individuare i selciati dei sentieri, che scoraggiati tornino indietro e che, magari in futuro, non scelgano più l’Elba come meta delle loro vacanze. Ma è possibile anche che si perdano come spesso è accaduto in passato». L’allarme cade a pochi giorni dalle festività pasquali caratterizzate da uno stato «preoccupante» di conservazione dei sentieri. Scarsi gli interventi, disarticolati e condotti all’ultimo momento. Il risultato è stato quello di offrire ai già pochi turisti giunti sull’isola per un week end a contatto con la natura uno spettacolo desolante. Il rimedio? «Rilancio l’idea del manutentore dei sentieri – dichiara Segnini. Con poche risorse e pochi uomini assicureremmo ai sentieri elbani un’adeguata opera di salvaguardia. Ma si preferisce invece non considerare il problema e lanciarsi in progetti mirabolanti che non vengono mai attuati». Critico anche Maurizio Testa, titolare dell’Hotel Ilio: «È la mancanza di coordinamento tra le istituzioni a determinare situazioni come questa e l’incapacità delle stesse istituzioni di sviluppare una mentalità turistica contribuisce al persistere del problema. I nostri amministratori devono capire che l’alta stagione escursionistica è appena iniziata e che non possiamo presentarci ogni anno in costante ritardo sui tempi».
Sentieri introvabili 2 con cote