I sindacati abbandonano il tavolo delle trattative per il passaggio dei dipendenti idrici della Comunità Montana ad ASA. Proposta irricevibile, dicono le rappresentanze dei lavoratori. Rimane sospeso il futuro contrattuale dei dipendenti. L'incontro che si è svolto nel pomeriggio di martedì, nella sede di Viale Manzoni a Portoferraio, tra i vertici del consorzio idrico e i rappresentanti dei sindacati, si è concluso con una rottura preoccupante. Nessun altro tavolo sarà riunito, dicono i sindacati, finchè non saranno ritirate da parte dell'azienda le proposte ritenute addirittura offensive per i lavoratori. Se infatti non si tratta di mettere in discussione nessuno dei 30 posti di lavoro, rimangono da chiarire le modalità di passaggio e di allineamento dei contratti. L’ASA propone la cessazione del vecchio rapporto di lavoro per poi procedere ad una nuova riassunzione, insieme a nuovi inquadramenti che prevedono la conferma della paga base con la possibilità, dopo un anno di formazione, di accedere ad un nuovo livello. Inaccettabile invece per i sindacati la valutazione delle professionalità, dopo un anno di prova, di lavoratori che hanno sulle spalle 15 anni di servizio ed esperienza. I dipendenti restano comandati ad ASA fino al prossimo 31 marzo, nel frattempo le organizzazioni sindacali si ripropongono una serie di inziative da concordarsi anche con gli amministratori locali.
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