Si è celebrato oggi presso, gli Uffici Giudiziari di Portoferraio il processo per il tragico incidente stradale nel quale perse la vita due anni fa un adolescente portoferraiese: Gabriele Piciucchi. La fredda cronaca ci parla di una condanna a due anni e sei mesi di reclusione (sospesa per l’applicazione dei benefici di legge) inflitta al giovane che alla guida di un auto di grossa cilindrata investì Gabriele che stava tornando a casa con la sua bici sulla “variante” all’altezza dell’edificio scolastico del Cerboni. Ma non ci interessa tanto porre l’attenzione sulla vicenda legale quanto far riflettere chi ci legge sul rinnovato dolore che l’occasione deve aver generato in una famiglia privata di qualcosa che nessuna sentenza potrà mai rendere: un figlio, un fratello. Ci pensavano l’altro giorno transitando sulla variante, e vedendo un mazzo di fiori proprio su “quel” palo, e comprendendo che, è umano, molti si stringono attorno ad una famiglia così duramente colpita nel momento della tragedia; dopo c’è il buio, l’assenza più pesante ed una solidarietà della comunità sempre più relativa. Per questo abbiamo usato l’occasione e queste righe per mandare un abbraccio all’amico Mauro ed alla sua famiglia, e per chiedere a tutti i ragazzi di non fare cazzate, di non gettare via la propria vita, o spezzare quella degli altri, stupidamente su una strada.
rosa rossa