La cassa delle libertà batte sulla grancassa magnificando la sua grande riforma Fritto Misto della Costituzione che da una parte spezzetta ancor di più l'Italia in poveri e ricchi, dall'altra accumula enormi poteri (mortificando Parlamento, Presidente della Repubblica ed organi di garanzia) in quello che per dirla con Cornacchione non è un premierato ma un silvierato. Consideriamo profondamente negative le modifiche costituzionali proprio perchè attaccano due principi (quello della solidarietà nazionale e dell'equilibrio dei poteri) che sono il patrimonio di base della democrazia vista da sinistra. Ciononostante, in questo frangente abbiamo due motivi di soddisfazione uno oggettivo, l'altro un po' più egoistico. Partiamo dal meno nobile: abbiamo la fortuna di vivere in Toscana la terra che per prima mise al bando la pena di morte, quella che guastò almeno un poco il primo trionfo dell'affarista milanese improvvisatosi politico nel 94, battendolo in tutti i collegi elettorali. E se le probabilità che la destra vinca in Toscana sono, come sono, per un ragionevole futuro, meno d'un cazzo, possiamo star tranguilli che, almeno per quanto riguarda le materie oggetto di delega alle regioni, per un ragionevole tempo saremo governati da sinistra. Veniamo ad argomenti più forti: questa anomala deriva costituzionale (anzi anticostituzionale) di Berlusconi ed associati ed il referendum confermativo obbligheranno il centrosinistra a piantarla con i bizantinismi ed a dare battaglia per far dire alla maggioranza degli italiani un secco NO. In una situazione referendaria ci saranno meno occasioni per vedere all'opera il moderatismo interschieramento: i D'Alema che fanno flanella coi Follini, i Casini che mandano i bacini ai Rutelli e via inverecondamente procedendo. Già questo varrebbe bene una Messa (chi ha tempo la spieghi all'Assessore).