Gli otto Comuni elbani, la Comunità Montana e l’Associazione “Isola della Solidarietà” uniti per la ricostruzione, dopo il maremoto che ha colpito il sud-est asiatico. I dieci soggetti hanno presentato al bando della Regione Toscana un progetto di cooperazione allo sviluppo riguardante l’estrema costa sud dello Sri Lanka. Si tratta di una delle azioni del progetto quadro che vede il coinvolgimento delle province di area vasta (Livorno, Pisa, Lucca, Massa Carrara), di comuni e realtà economiche, associative e organizzazioni non governative della Toscana. I soggetti elbani aderiscono all’azione di cui è capofila la Provincia di Livorno e che vede la partecipazione del comune capoluogo, dei comuni della Val di Cornia con il circondario e di altri soggetti sociali. Ciascuno partecipa con un contributo finanziario al quale si dovrebbe sommare quello della Regione, se il progetto sarà approvato in base alla legge 13 del 2005. L’intervento è a favore di 37 famiglie del comune di Thotamuna. Verranno acquistati natanti e attrezzature adatte alle condizioni e alle tradizioni locali. Ci si propone anche di favorire la costituzione di una cooperativa di pescatori, dotandola di infrastrutture minime. Sarà sostenuta, inoltre, la ripresa delle attività artigianali e commerciali collegate alla pesca. Sarà valutata la possibilità di creare una struttura di microcredito e le condizioni per concedere piccoli finanziamenti per le attività produttive. Gli interventi saranno mirati anche a rafforzare le capacità del partner locale (attraverso la formazione e la fornitura di attrezzature minime) e a creare legami stabili con le autorità amministrative locali. Nunzio Marotti, che a Portoferraio è assessore alla cooperazione internazionale, valuta molto positivamente questa iniziativa che vede l’adesione di tutti gli enti locali dell’Elba. “Vorrei richiamare – aggiunge – anche il ruolo importante svolto dalla neonata associazione “Isola della Solidarietà” e, in particolare, del suo presidente, Marino Garfagnoli. Nei giorni scorsi, mentre si trovava nello Sri Lanka, ha contribuito non poco a creare collegamenti e a raccogliere le necessità direttamente sul posto”. Ma senza la sensibilità dei sindaci e del presidente dell’ente comprensoriale questo risultato non sarebbe stato raggiunto: “E’ la seconda volta (dopo l’accoglienza dei bambini saharawi e la sottoscrizione dei patti di amicizia) che ci si ritrova tutti insieme. Se verrà approvato dalla Regione, da una parte, lavoreremo per approfondire ogni aspetto al fine di renderlo immediatamente esecutivo, e, dall’altro, coinvolgeremo il nostro territorio con tutte le sue realtà”.
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