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Controcopertina: Voterò un mulo (coi baffi) non un asino

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : mercoledì, 23 marzo 2005

Caro Sergio, vedo dai giornali che il candidato a Presidente della Regione Toscana per il centro-destra, Alessandro Antichi, dice testualmente: “Gli elettori della Sinistra voterebbero anche un asino senza battere ciglio, un asino vestito e calzato”.. Ora, visto che 6 o 7 anni fa mi presentai, come indipendente, con la lista dell’Asinello alle elezioni provinciali (per fortuna mia e della Provincia non passai per un pugno di voti), posso dire, per esperienza personale, che qualche elettore fu allora disposto anche a votare un Asino vestito e calzato, ma non mi sembra il caso del nostro Presidente Regionale Martini, che ha dimostrato subito, per stile politico e rispetto verso gli elettori, di essere politicamente molto meno somaro dell’ormai ex Sindaco di Grosseto. Quindi voterò per la conferma di Claudio Martini a Presidente della Regione e lo farò dando il voto ad un altro Signore che certamente un asino non è: Valerio Caramassi, capolista indipendente nella lista dei Comunisti Italiani (PdCI) nel nostro collegio. Visto che non si possono dare preferenze, mi toccherà rivotare un simbolo, la falce e martello su bandiera rossa sovrastante la bandiera italiana e fondo blu, che mi ricorda tanto quel che da scrutatori scrivevamo per descrivere il primo segno in alto a sinistra, quello del PCI, per la cui cancellazione ho votato ormai un secolo fa, mentre Valerio Caramassi, destinato probabilmente ad alti incarichi nella politica nazionale e allora Segretario amatissimo di una delle più potenti e organizzate Federazioni Comuniste.dell’Europa Occidentale, preferì la mozione Bassolino. Nella segreteria di quella Federazione feci una fugace e giovanile apparizione anch’io, poi i comunisti si accorsero dell’errore e rimediarono, mi rimane comunque il ricordo di belle discussioni, di come coniugare Sinistra e Governo, Alternativa e Mercato, della grande intuizione berlingueriana dell’austerità. Dai Comunisti Italiani ho imparato molto e non smetterò mai di ringraziarli per la scuola di democrazia e di impegno civile che sono stati. Valerio Caramassi troncò da solo una brillante carriera politica per rimanere coerente con le proprie idee, non entrò nel PDS e poi nei DS ma non aderì nemmeno a Rifondazione Comunista. Al contrario di me, che vissi la rottura del PCI ed il cambio del nome come una liberazione, credo che Valerio vi leggesse tutto il pericolo di mettersi alle spalle una cultura, una tradizione ed una prassi politica senza aver adeguatamente preparato un futuro per la Sinistra. Forse, alla luce dei fatti e delle mutazioni genetiche a sinistra, aveva molte ragioni anche lui. Con Caramassi – che quando l’ho conosciuto, anche per la stazza da ex giocatore di rugby, associavo sempre alla ditta di trasporti e traslochi CARAMASSI che era la più famosa all’Elba – ci siamo persi di vista per un po’. Seguivo sui giornali e sulle pubblicazioni specializzate la sua brillante carriera di esperto di rifiuti e mi meravigliavo anche un po’ che la politica, che è sempre spietata con i transfughi e i non allineati, gli permettesse di gestire e dirigere Enti ed attività complicati e politicamente delicati.Capii il perché quando ci rincontrammo per partecipare entrambi ad una stessa riunione, il Direttivo Regionale di LEGAMBIENTE. Per strade differenti e tortuose eravamo arrivati allo stesso approdo culturale, devo dire che mi fece un gran piacere. Valerio Caramassi era diventato uno dei massimi esperti italiani di rifiuti, del loro smaltimento e del loro riciclo, aveva una preparazione impressionante, è anche grazie ai suoi consigli che abbiamo capito – scientificamente, tecnicamente e politicamente - l’errore dell’impianto del Buraccio e corretto il tiro di LEGAMBIENTE sui rifiuti all’Elba. Caramassi poi è diventato un imprenditore mettendo su un’avviata e brillante agenzia di servizi, ma non si è mai scordato due valori: il lavoro, i vecchi operai, i nuovi precari e gli “indipendenti”, le partite iva che si vanno sempre più proletarizzando, e l’ambiente, la sua sostenibilità, come quadro generale nel quale includere lo sviluppo umano e l’uso e la redistribuzione delle risorse. Ora Caramassi ha accettato di correre come capolista indipendente per un piccolo partito, i Comunisti Italiani, che è la costola sinistra del centro-sinistra, una forza che scommette sulla liberazione dell’Italia dal Berlusconismo e guarda alla costruzione una nuova sinistra unita, alternativa e pacifista. Non condivido tutto quel che il PdCI di Diliberto dice – ad esempio su Cuba – e finora non l’ho mai votato, ma so che Valerio Caramassi sarà un Consigliere Regionale veramente indipendente, capace, preparato, onesto e che conosce bene i problemi dell’Elba. So che di lui mi posso e ci possiamo fidare e che, con la sua preparazione e competenza, darà un grosso contributo alla maggioranza di centro-sinistra di Martini.. Quindi, non voterei mai un asino calzato e vestito come crede il buon e già sconfitto Antichi, voterò un mulo, intelligente, caparbio, instancabile e coi baffi. Alle elezioni regionali voterò a sinistra per Valerio Caramassi.


mazzantini umberto legambiente

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