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Legambiente, le nostre certezze politiche: ecologia e legalità

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : mercoledì, 23 marzo 2005

Visto che il Signor Maurizio da Roma ha dei dubbi apolitici su LEGAMBIENTE, scrive: “se io mi fossi trovato nella stessa situazione e cioè con delle foto di moto sui sentieri del parco, avessi saputo dove queste moto stazionavano avessi visto che nessuna di queste aveva la targa e che i conducenti non avevano il casco, invece di fare un comunicato con svariate richieste alle autorità competenti, dopo averli seguiti per ben due giorni, avrei chiamato subito i Carabinieri ed avrei mostrato loro tutti i reati commessi dai motociclisti (e sono molti da codice civile, penale e della strada), in modo da far fare loro una bella multa forse da fargli passare la voglia.” Si tranquillizzi Signor Maurizio, naturalmente lo abbiamo fatto, naturalmente ci siamo rivolti, appena possibile, alla Polizia Stradale e al Corpo Forestale dello Stato, così come ci rivolgiamo a Vigili Urbani, CFS, Carabinieri… e Sindaci non appena riscontriamo un possibile abuso edilizio, o alla Capitaneria di Porto quando i reati riguardano il mare e le coste. Alcuni di questi reati, ad esempio il motocross illegale e senza targa, avvengono preferibilmente il fine settimana – non a caso – quando anche i turni delle Forze dell’Ordine risentono dei giorni di riposo ed a volte è difficile trovare una risposta immediata, ma le denunce le facciamo, direttamente, via fax, e-mail, telefono, e con i tutori della legalità crediamo di avere buoni e continui rapporti e di essere considerati seri ed attendibili. E' anche per questo che centinaia di cittadini elbani si rivolgono direttamente a noi ogni anno per segnalarci cose che non vanno. E' anche per questo che siamo così attivi e presenti: senza il contributo, le segnalazioni ed il sostegno della "gente" non potremmo fare tutto ‘sto po' po' di casino! In quanto agli abusi nella Zona Umida di Mola, il Signor Maurizio ha letto male la nostra segnalazione e quindi dice male: abbiamo beccato chi dovevamo beccare e la beccata, stia sicuro, si è sentita. Visto che il Signor Maurizio ce lo chiede, sarà bene chiarirlo per l’ennesima volta: Il nostro ambientalismo – che è politico e scientifico, come dice LEGAMBIENTE fin dal primo giorno della sua fondazione – mira a tre cose: . la salvaguardia dell’ambiente e del paesaggio, . una economia sostenibile che cambi le sue priorità e riveda l’impossibile tentazione di uno sviluppo quantitativo infinito, . la legalità come dovere, diritto e risorsa. Quest’ultimo tema è quello più urgente all’Elba – ce lo dice con lucidità anche l'allarme lanciato dalla Fondazione Antonino Caponnetto in questi giorni – e siamo convinti che l’abusivismo, l'evasione di tasse ed obblighi, l’illegalità diffusa, il voltarsi dall’altra parte siano il terreno di coltura per reati ben più gravi, e noi siamo orgogliosi di essere tra quelli che per primi hanno svelato l’intreccio di interessi illegali che cominciava a soffocare la nostra isola, anche se questo da noia a qualche politico che non vuole o non può vedere e che dice che la nostra è una campagna politica mirata.


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