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A Sciambere: Richiesta indecente

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : mercoledì, 19 febbraio 2003

Lavorare in un URP (Ufficio Rapporti con il Pubblico) di un ente significa mettere in conto la possibilità di trovarsi a far fronte anche a richieste molto strane. Il 4 settembre ad esempio mentre l’Elba era colpita dall’alluvione e si contavano 400 tra frane e smottamenti sulle strade asfaltate dell’Isola una signora preoccupatissima ci chiese, avendo programmato un’escursione, se i sentieri erano praticabili, sentendosi rispondere non da noi ma da un tecnico di passaggio zuppo e inzaccherato: “E come no? Col canotto!”. Un’altra ancora domandò, ma lo abbiamo già scritto, se c’erano squali cosi grossi da mangiarsi una motovedetta. Tuttavia non avremmo mai creduto di giungere a quanto ci è accaduto due giorni fa. Sentiamo bussare alla porta ed entra un giovanotto sulla trentina, è vestito abbastanza bene con un cappoto di buon taglio blu. Saluta educatamente e ci porge un tagliando: “Sono venuto per questo” Ad occhio vediamo che probabilmente non è cosa che ci interessi come ente, e ci aspettiamo di vedere una convocazione in un altro ufficio o servizio che riporti la dizione: “Provincia” o “provinciale” che abbia indotto in errore il giovane apprestandoci ad indirizzarlo all’ufficio giusto. Ma inforcati gli occhiali per vedere meglio distinguiamo dei numeri strani, ci diciamo che no, non è possibile, ma poi ci arrendiamo all’evidenza: quello che teniamo in mano è lo scontrino di una scommessa ai cavalli, probabilmente vincente, e l’astuto giovane è venuto evidentemente per riscuotere. Stiamo per chiedergli chi ce l’ha mandato, ma quello ci brucia: “Dal tabaccaio mi hanno detto che era qui dietro l’angolo!” Vorremmo imbastire un ragionamento quasi filosofico con giovanotto blucappottato, dimostrandogli che dietro l’angolo ci sta tutto il resto del mondo, basta mettersi d’accordo sul “quanto” dietro l’angolo, ma ci esce solo un: “Ah!” Poi gli restituiamo il tagliando che condiamo con la esatta l’ubicazione della Sala Corse in cui deve recarsi due piani piani sotto e 150 metri oltre. Il cappotto blu ringrazia ed esce dalla porta, ma noi continuiamo a perplimerci: “Eccheccazo! Entra in un palazzo dove sulla porta c’è scritto Comunità Montana e Provincia di Livorno per riscuotere una giocata ai cavalli … un tipo davvero singolare .. bisognerebbe farlo Assessore”.