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A Sciambere della Primula Russa sui fatti campesi

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : venerdì, 18 marzo 2005

Lì per lì c’era piaciuta così: il discolo Lucignolo aveva convinto l’ingenuo Pinocchio a lasciare la scuola per andare nel Paese dei Baiocchi, e lui s’era imbattuto nella BWP in vena di cambio degli strumenti, e s’era fatto regalare da Marcellone la batteria, per venderla e raccattare du’ euri. Mentre s’avviava al mercato, aveva incontrato due loschi figuri, il Gatto e la Volpe, che gli avevano consigliato di sotterrare la batteria, facendogli intravedere lauti guadagni con il raccolto dell’albero di batterie che sarebbe nato di lì a poco. Poi qualcosa si sarebbe inventato. Invece, dopo aver ascoltato il Sindaco e il Vicesindaco di Campo nell’Elba a Teleelba, non c’è piaciuta più. Perché questa storia che a inizio stagione iniziano le grandi manovre per “rinfrescare” un po’ il discredito sull’immagine dell’Elba, con un bel mostro inquinatore (anzi due; anzi quattro) sbattuto in Prima pagina avrebbe cominciato a divertirci. Non che il Galli e il Graziani siano proprio belli (e neanche il Pieruzzi e il Montagnani, per la verità): ma comincia a esserci qualcosa di poco chiaro e poco piacevole nel tentativo continuo e ormai annoso di fare politica in tribunale. Specialmente da parte di chi, a livello nazionale, ha contestato e giustamente questo metodo. Invece rieccoci, senza paura del ridicolo: arsenico e piombo a cascare nel terreno del Vallone, la settimana scorsa; ora migliaia di batterie di macchina sepolte dal Sindaco e dai suoi, chi sa per quale motivo (visto che possono essere smaltite aggratis seguendo canali ordinari e meno faticosi). Oddio, non ci sentiremmo di escludere che qualcuno abbia sepolto qualcosa di proibito che gli dava fastidio in casa (si fa per dire), ma non cercheremmo il colpevole al Municipio. Neanche se si trattasse di roba sepolta prima di dieci anni fa, quando amministrava una parrocchia diversa da quella attuale. E’ più facile che sia colpevole il Privato (quando non c’era telecamere in giro) che non il Pubblico (che le telecamere al Vallone ce l’ha messe). Ma non è questo che interessa: sono anni, ormai, che gli avversari politici (???) dell’Amministrazione, utilizzando il facile canale dei deputati forniti di immunità, sporgono denunce costringendo, per la tanto deprecata obbligatorietà dell’azione penale, il magistrato a intervenire. Ma a Campo chi ha più memoria ricorda strane pronunce del TAR o del Consiglio di Stato, sempre a tutelare interessi dello stesso genere. Però non c’è solo una parte politica in questo gioco; e del resto, nel caso più recente, la denuncia è partita da un prestigioso esponente di altro partito della CdL. Altre volte sono ambientalisti da salotto che sposano guerre da du’ lire, ma riuscendo a far intervenire i grossi giri che portano a Milano, ai Grandi Quotidiani, alla RAI. E non per contestare Piani strutturali o grandi opere pubbliche, come è anche avvenuto, e magari a ragione. Ma per bischeratine o bischeratone, come quando alla radio si sentiva di’ che il Comune voleva leva’ la Pineta (si trattava in realtà d’una quarantina di pini considerati pericolosi sulla provinciale, e magari era sbagliato anche quello; ma c’è una bella differenza). Non s’è mai letto sul Corrierone, per esempio, delle isole ecologiche e della raccolta differenziata, o dei progetti per il teleriscaldamento, o per l’autonomia energetica delle scuole medie. Insomma, ci sarebbe garbato di più di parlare di Pinocchio Galli (senza bugie) e di Lucignolo Graziani (senza divertimenti), e di quegli altri due nei panni improbabili di gatto e volpe. E invece eccoci che sembra si vogliano difende’. Camerati, amici: per piacere, cominciate a fa’ politica con la politica, che a Campo a vole’ parlare di cose serie ce n’è da benedire e da santificare. Così ognuno fa il suo; e forse i poveri campesi smettono d’avere il mal di mare, perché per ora la loro barca, guidata dalla stella polare Manciulli, ci pare non sappia tanto bene dove va.