Ehi Sergio, ti ricordi di “Cuore”, il settimanale di resistenza umana diretto da Michele Serra? Era la fine degli anni ’80, ma conservo ancora alcuni di quei fogli verdolini ed ogni tanto mi capita tra le mani la mitica “ Ode al compagno leopardo”: “Può un leopardo mangiarsi una vecchia? Può per giunta mangiarne parecchia? E’ successo ed il pardo predone…” un ragionamento in versi permeato di un’ etica razionale ed alta, che ritaglia la logica dei comportamenti di animali ed esseri umani, a margine di un tragico fatto di cronaca. “Etologicamente corretto” si direbbe oggi che i termini della comunicazione - ma non la sostanza - sono cambiati. Ma di “ Cuore” ricordo con piacere e divertimento la classifica, stilata dai lettori, delle cose per cui valeva la pena vivere. Nella hit parade figuravano Amore, Famiglia, Sesso, Amicizia ma anche particolari anatomici debordanti di diverse attrici o soubrettine del momento. Tutte cose degnissime. In mezzo a queste, c’era sempre surrettiziamente infilato Enzo Catania detto Turbominchia, giornalista della Gazzetta dello Sport e gran frequentatore del salotto di Biscardi, poco dopo assurto alla direzione di uno dei più antichi quotidiani del nord Italia. Non abbiamo mai capito perché valesse la pena vivere per Turbominchia ma una sera d’estate, chiacchierando con Daniela Calafuri, saltò fuori che “data la contingenza storica e il particolare momento che la sinistra sta attraversando” una delle cose per cui valeva la pena vivere erano i baffi di Valerio Caramassi. A margine, era stata notata anche una certa rapida propensione alla depilazione del labbro superiore da parte di diversi maschi “di area” e in qualche caso non si trattava di un restyling forzato dall’età. Alla Festa de l’Unità alla Linguella, con la silente complicità di Oriano, fu allestito quasi un mezzo stand per la raccolta di voti; due ragazzi bolognesi si fidarono sulla parola e bottinarono a più non posso. Qualcuno fece un mucchio di domande. Qualcuno si rifiutò di votare. Qualcun altro si incazzò confondendo un baffo con una linea politica. Alla fine della serata, per gioco, avevamo raccolto quasi 200 voti. La settimana successiva, nella hit delle pagine verdine di “Cuore”, spiccava ben piazzato in classifica il frutto di tanto impegno: i baffi di Valerio Caramassi avevano trombato Turbominchia. Ora che Caramassi è candidato alle prossime Regionali e “data la contingenza storica e il particolare momento che la sinistra sta attraversando”, non credi sarebbe meglio votare i suoi baffoni, stavolta sul serio e non per gioco? Un abbraccio Giovanna Sì che mi ricordo Giovanna, ed il titolo del sondaggio era "Giudizio Universale" se non mi sbaglio. Me ne ricordo pure perchè quella della Linguella fu a mio giudizio la più bella delle Feste dell'Unità di Portoferraio, la meno scontata, quella a maggiore caratura ambientale. Una festa "fine" con all'interno l'ultima follia scenografica allestita con la complicità di Oriano: la grande "tenda" realizzata con più di mille lattine di bibite vuote, con il gioco dei loro colori che componevano la scritta: "RIFIUTI? NO, RISORSE!". H ancora nelle orecchie il casino terribile che facevano quelle lattine (un effetto collaterale che non avevamo calcolato) quando mosse dello scirocco andavano a sbattere contro la parete del chiostro mediceo al quale era appoggiata quel maxi (e forse un po' ingenuo) manifesto ecologista. Correvano ancora gli sfiatati, craxiani e perniciosi anni '80: Valerio allora era il segretario provinciale di un partito per il quale lavoravo attivamente. Quasi vent'anni dopo (come Dumas direbbe e l'assessore non capirebbe) lui, da professionista, trasforma in risorse i rifiuti, io doso le residue risorse neuronali di quasi-pensionato ad osservare una politica che (forse per fortuna) ci ha rifiutati o si è fatta rifiutare (non è che cambi molto). Ho accettato di intervistare Valerio Caramassi davanti al pubblico che ci sarà, mercoledì pomeriggio in Comune a Portoferraio, come candidato alle regionali di un partito diverso dal mio, nonostante che, tanto la mia malattia, quanto una forma di riservatezza che ho maturato (chi lo avrebbe detto!), mi rendano sempre meno incline ad apparire e parlare in pubblico. Ma a Valerio lo dovevo; l'ho sempre sentito come una persona diversa da molti uomini (e donne) di una sinistra, nominale ma non sostanziale, con cui ho avuto a che vedere. Se mi consenti una polemica post-congressuale, trovo l'attuale geografia politica della sinistra e zone collegate molto male definita. Continuo a considerare bizzarro l'essere "federato" (non siamo al matrimonio, ma almeno al fidanzamento in casa sì) con Rutelli e non esserlo col candidato dei Comunisti Italiani Valerio Caramassi, o con altre persone di Rifondazione e dei Verdi, dei DS e persino della Margherita (sta più a sinistra Rosi Bindì o D'Alema?), insomma desidererei federarmi con questa sinistra sostanziale che ancora non ha capito che deve unirsi senza smarrire i propri valori, lasciando il rassicurante mestiere di moderato ai moderati. Spero che la risposta ti abbia soddisfatto e ricambio l'abbraccio.
baffi