Torna indietro

A Sciambere della Sportella

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : mercoledì, 09 marzo 2005

Stimando cosa graditavi, nell'odierna ricorrente festività della donna, pregiomi inviarvi un'esemplare autoctono di "donanda sportella ilvensis", sottospecie piaggensis, all'uopo adornata di gentil mimosa! Graditamente Messer Rossi potrebbeci novellare le origini folk-culinarie di codesta allusiva metonimia femminea? cordiali saluti RG Cara Dottoressa, iniziamo col dire che la sua nota linguistica ci ha posto un po' in confusione e davanti ad un trilemma. Trattavasi solo di metonimia, come ella affermava (per il concetto di contiguità tra la sportella e la sportellifera), o non anche di una similitudine (simile alla dolce sportella è altra fonte di dolcezza), o ancora di una sineddoche (una parte per il tutto, es."che bella sportella!" come dire: "che bella fanciulla!")? chiederemo comunque lumi a quel maestro di retorica che è l'Assessore, che saprà senz'altro dirimere la questione oltre che indicarci il participio passato di dirimere. Torniamo comunque sulla sportella (absit injuria verbis) per far capire qualcosa anche ai foresti più duri. Orbene un nostro amico persiano di molti anni fa, tal Richard Farchid Rabahani (più noto con il nomignolo di Chariba) parlava uno stranissimo slang anglo-iranian-ponticellino, con una particolare libertà nell'uso dei generi; una volta fece molto da ridere la compagnia narrando di un incidente automobilistico dal quale un conoscente (maschio) era uscito con la portiera dell'auto distrutta che Chariba sintetizzò: "Quello gli è arrivato addosso e l'ha rotto la sportella" Sportella (letteralmente vezzeggiativo di "sporta" ovverosia "borsa")non è annoverato tra i moltissimi sinonimi raccolti dal Belli nel famoso sonetto "La madre di tutte le sante" che inizia con il verso: "Si voi chiede' la monna a Caterina", purtuttavia è indubbiamente lemma usato dagli elbanesi per indicare giocosamente (sia pure con meno frequenza del sinonimo "susina") la più ascosa delle femminili grazie. La forma del tradizionale dolce pasquale aromatizzato all'anice che lei ci ha inviato (purtroppo solo in foto) guarnito di mimosa in chiave ottomarzista, non è equivoca bensì univoca. Ma sbaglierebbe chi pensasse che il gioco sia iniziato col definire giocosamente "sportella" la sede anatomica, dopo aver notato che la sportella dolce aveva simili fattezze. In realtà è il contrario la riproduzione delle fattezze anatomiche in pasta dolce è squisitamente voluta. Cioè la sportella dolce primigenia era una rappresentazione rituale della regione vulvare (per l'Assessore: topa). Una tradizione pagana probabilmente legata ai complessi riti della fertilità, inglobata nei successivi calendari religiosi e giunta ai nostri giorni. Crediamo Dottoressa di aver trattato la sportella esaustivamente (ari-absit injuria verbis) comunque vada non pensiamo possano accusarci di aver fatto un discorso del... facciamo: del piffero.


sportella

sportella