Tempi duri pe' i diessini piombinesi, verrebbe da dire a vedere con quanto favore sono state accolte le esternazioni del povero Manciulli crocefisso da qualche leggerezza nel dichiarare la vitaccia che fa, ma soprattutto dal titolo satanico che hanno dato quelli del Tirreno alla sua intervista. Ma verrebbe molto di più da dirlo (tempi duri) a notare con quanto favore è stata accolta di qua dal bozzo (pozzanghera, figuratamente il Canale) la pensata del primo cittadino (figuriamoci l'ultimo!) della ridente dirimpettaia città siderurgica, relativa al pedaggio per compensare lo sfrazzo (consumo, in italiano) delle preziosissime strade piombinesi; un colpo di genio che all'Elba ha fatto incazzare come un gatto a cui vengano strizzate le palle anche i lombrichi. Orbene confessiamo che mentre nei nostri conterranei (Bosi escluso, chissà perchè) il sentimento che prevale è quello dell'irritazione, quello che alberga in chi stende quest'articolo è la preoccupazione, ed una ragione fondata c'è. Il patrionimico del nostro eroe è Anselmi e le sue origini (è cosa nota) sono marinesi. Si dà il caso che pure le nostre radici stiano in quel versante, e si dà anche in caso che abbiamo saputo di una nostra sia pure molto parziale consanguineità con un nutrito stuolo di persone che hanno lo stesso (peraltro diffuso) cognome di Anselmi. La Bibbia adombra la possibilità che le colpe dei padri possano ricadere sui figli, non vorremmo che incominciassero a ricadere anche sui cugini di settimo o ottavo grado.