Il Coordinamento Nazionale Associazioni Animaliste e Il Movimento Una (Uomo, Ambiente Natura) nel loro apprezzabile tentativo di perorare la causa del canile di Portoferraio ci pare abbiano però travalicato il senso della protesta, ventilando l’ipotesi di boicottaggio del turismo elbano. La proposta avanzata non solo appare inopportuna ma letteralmente improponibile e scellerata per una piccola isola che si sostenta solo di turismo. Ci chiediamo con quale rispetto per il lavoro di tante persone perbene possano essere lanciati simili anatemi, che squalificano nel suo insieme un territorio che vive di equilibri fragilissimi. Con quale sciagurata leggerezza si formulino costruzioni sintatticamente ordinate come “l’ipotesi del boicottaggio del turismo diventa sempre più reale anche in vista degli ultimi contatti con la stampa estera in particolare con la Germania” che invece sostanziano una disordinata protesta, dannosa per tutti. A che pro, infatti, una mirata depauperazione dell’isola? Oltre che ad una indiscriminata e sommaria condanna contro tutto e tutti, tradotto in pratica, ai cani che resterebbe? Forse, è necessario un piccolo “distinguo”, magari per evitare di confondere guardie e ladri, uomini e no, cani e gatti. Magari per evitare che una sproporzionata foga animalista prenda il sopravvento su tutto il resto. Anche un certo Robespierre amava a tal punto gli animali che con le sue irruenti carezze finiva sempre per torcergli il collo.