Mentre la parte più saggia del mondo è impegnata a percorre le strade della pace, mentre l'Italia freme per la sorte della giornalista Sgrena rapita in Iraq e l'opinione pubblica è sconvolta dal bollettino quotidiano dei morti e feriti, causati da guerra e terrorismo, all'Elba sono stati autorizzati "giochi di guerra" a numerosi gruppi di appassionati. Risulta davvero inconcepibile che qualcuno conceda l'uso dell'ambiente elbano per simulare azioni di guerra. Di certo meglio la finzione che il conflitto reale, ma esistono molti altri modi più costruttivi per trascorrere le vacanze. Legambiente si è giustamente espressa contro questa iniziativa, preoccupata dell'aspetto ecologico del problema, visto che mezzi meccanici e motorizzati, a quanto pare, si sono impegnati a scorrazzare nel verde dell'isola. Il Circolo Pertini dell'Elba critica decisamente questo tipo di attività, sotto il profilo morale e sociale. Pertini invocò più volte il disarmo mondiale e fece appelli affinché i contrasti sociali di questo mondo si risolvessero pacificamente, con il dialogo e la conoscenza reciproca e non certo con le armi. Disse anche, nel 1982, a New York: "Occorre moltiplicare, a tutti i livelli, le forme di contatto reciproco, per trarre il meglio dalle nostre comuni tradizioni e anche dalle nostre diversità, per il progresso e la pace di tutta l’umanità". Gli uomini, i giovani hanno bisogno di passare il tempo con ben altre esperienze che quelle ispirate alla guerra, hanno bisogno di valori, di solidarietà e giustizia sociale, principi dimenticati da molti.
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