Fra il 1997 ed il 2002 durante la gestione ordinaria come prevista dalla Legge, del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, la chiusura ideologica dell’Amministrazione Comunale del Giglio ,era totale e sotto gli occhi di tutti. Di una cosa possiamo dare atto al Sindaco Landini , della sua coerenza politica contro il Parco Nazionale e la sua istituzione. Una politica che lo aveva portato a vincere le amministrative del ’95 e a rivincerle , sia pure con un po’ di fatica, nel ’99. Non sono state molte le opere materiali concretizzate al Giglio e a Giunnutri dal Parco Nazionale: una quindicina di chilometri di sentieristica, per una spesa attorno ai 500 milioni di Euro,pari a poco più del 4% delle opere realizzare nell’intero Arcipelago. Molte quelle progettate e alcune pianificate negli aspetti tecnici ed economici dal suo Consiglio Direttivo: completamento della sentieristica, valorizzazione dei palmenti e delle attività vinicole, Case del Parco, recupero delle emergenze geo-mineralogiche del Franco, smaltimento rifiuti a Giannutri, soluzione dell’ecomostro dello Spalmatoio, valorizzazione e salvaguardia della Villa Romana di Giannuntri poi acquistata a questo scopo dalla Regione Toscana,…. Diversi furono anche gli incontri con gli amministratori e le associazione, ivi comprese quelle dei cacciatori, per diffondere le opportunità che il Parco andava ad offrire al territorio , per organizzare la sorveglianza e ricucire non secondarie conflittualità fra popolazione e istituzioni. Numerose le occasioni in cui attraverso ParcoInforma , servizi su rotocalchi e passaggi televisivi, il grande patrimonio naturale e culturale legato alle terre ed al mare del Giglio e di Giannutri, trovarono la loro giusta visibilità e promozione. Certo poteva essere fatto di più e meglio. Comunque non sembra che questo lavoro politico- culturale sia andato sprecato. Forse ha contribuito , come mi si dice dal Giglio, a fare si che nel 2004 cambiasse Amministrazione, all’insegna di una linea politica e di un programma elettorale che vedeva e vede il Parco per quello che è : una grande opportunità che il Legislatore ebbe ad offrire al territorio per uno sviluppo sostenibile imperniato sulla tutela e la valorizzazione dei suoi beni ambientali e culturali. Un’ opportunità che la nuova Amministrazione, coerentemente al suo programma, ha recepito in tutte le sue valenze e che in questa, come nelle altre realtà del Parco , l’ Ente può concretizzare solo sviluppando politiche armoniche e collaborative fra tutti i suoi organi di gestione, in primis la Comunità del Parco. Non so se dal 2002, quando il Parco è stato commissariato, alle elezioni amministrative del 2004, l’Ente abbia avuto un atteggiamente soggiacente alle chiusure ed alle demagogie della passata Amministrazione Comunale del Giglio. Questo sicuramente non è stato durante la gestione ordinaria del Parco. Inoltre sembra proprio, dati i risultati elettorali delle amministrative 2004, che gli abitanti del Giglio abbiano ben capito il messaggio del Parco come promosso dal Sindaco Brothel. Nel Luglio del 2003 il Parco commissariato dichiarò ad un autorevole quotidiano nazionale ( La Repubblica), di imminenti iniziative per la tutela e valorizzazione di Giannutri. Sarebbe opportuno che alle parole seguissero i fatti ,concretizzando almeno quanto il Consiglio Direttivo aveva a suo tempo programmato. Sarebbe preoccupante, e fuori dai compiti istituzionale ,se il Parco non agisce in modo da fare recuperare al Comune del Giglio il tempo perdutole, destinandogli quel volume di risorse e di impegni a suo tempo rifiutati dalla vecchia Amministrazione. E ‘ un atto dovuto alla storia ed alla natura di questo pezzo insulare e magico della Maremma .
Giglio panorama giannutri