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Nunzio Marotti ricorda Mario Luzi

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : martedì, 01 marzo 2005

Ricordando il poeta Mario Luzi La morte di Mario Luzi rappresenta una perdita grande per la cultura e le istituzioni. Il poeta e senatore fiorentino se n’è andato in punta di piedi, senza clamori. Accompagnato dalla sua poesia (“… dove mi porti arte…”) verso il mistero, compimento della drammatica eppure avvincente ricerca umana, conclusione di un viaggio – come quello cantato di Simone Martini – “terrestre e celeste”. Lascia un vuoto Luzi, anche all’Elba, che più volte ha visitato e dove gli è stato attribuito nel 1994 il Premio letterario “Isola d’Elba – Raffaello Brignetti” proprio per l’opera su Simone Martini. DA alcune settimane stavamo coltivando un desiderio che doveva avverarsi – era certo - la prossima estate: attribuirgli la cittadinanza onoraria di Portoferraio, creare attorno a lui un evento di poesia ed una mostra di disegni, dipinti e foto del comune amico, l’artista elbano Italo Bolano. Anche se non sarà con noi, vorremmo comunque ricordarlo, celebrando la sua poesia e la sua figura di intellettuale vero. La migliore conclusione di questo breve ricordo l’affido alle parole che lui stesso mi disse circa dieci anni fa, quando gli chiesi se e come la poesia illumina il presente. “Sì – disse – se gli dà un senso, lo vede in trasparenza, lo mette in rilievo, lo rende perspicuo quando lo investe. Mette l’uomo in grado di rendersi conto, di dare un senso al suo operare. La poesia forse ha proprio il compito di richiamare l’uomo un po’ a se stesso. La poesia non modifica lì per lì, però lavora nel profondo e alla lunga ha un effetto sul mondo. Molti non hanno letto Leopardi, però il mondo sarebbe diverso se Leopardi non ci fosse stato. Per non dire di altri poeti. Nell’uomo la poesia alimenta anche il sogno, la nostalgia, il desiderio, cioè quelle realtà che mandano avanti la vita”.


Mario Luzi

Mario Luzi