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Legambiente: Parco vietato ai cani da salvataggio, ma aperto ai giochi di guerra

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : martedì, 01 marzo 2005

Nei giorni scorsi l'ENPA (Ente Nazionale Protezione Animali) ha dato notizia che il Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano ha negato il nulla-osta ad una esercitazione di soccorso che prevedeva la ricerca di un disperso attraverso l'utilizzo di cani addestrati a questo compito. Anche a noi è apparso un eccesso di zelo, perchè, se è vero che la legge vieta il vagare di cani liberi nel territorio del parco - divieto mai fatto osservare vista la quantità di cani vaganti e dispersi delle battute di caccia al cinghiale -, è anche vero che il Parco può derogare per cose importanti e che quei cani dovranno comunque essere utilizzati anche nel Parco Nazionale quando ci sarà davvero un disperso. Secondo noi, il Parco poteva concedere il nulla-osta per l'utilizzo di cani, addestrati per cercare l'uomo e non certo i mufloni e i cinghiali, bastava mettere qualche prescrizione, ad esempio che i cani dovevano essere accompagnati costantemente dall'istruttore e che l'esercitazione (alla quale aderiva anche il Corpo Forestale dello Stato, che è deputato alla vigilanza nel Parco!) fosse sospesa al minimo accenno di disturbo alla fauna selvatica. Il Parco Nazionale ha preferito la linea dura e il rispetto della legge alla lettera, con una rigidità raramente usata e degna di miglior causa. Lo stesso scrupoloso rispetto delle norme non sembra sia stato applicato ad un'altra iniziativa: il torneo di giochi di guerra che ben 17 squadre di aspiranti soldati hanno svolto, con la benedizione ed il nulla-osta del Parco, tra Monte Tambone e San Martino, in pieno Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano. Dalle foto pubblicate dai giornali sembra che siano stati utilizzati anche fuoristrada e probabilmente altre attrezzature, comunque la guerra finta non si è certo sviluppata lungo le strade, nelle 19 ore di inseguimenti e sparatorie a salve i guerrieri fasulli si saranno certamente rimpiattati nella vegetazione, spostati velocemente in mezzo alla macchia e al bosco, teso agguati nei posti più nascosti e sensibili, interferendo sicuramente con fauna e flora. Anche se la guerra non ci piace, e non ci piacciono nemmeno le sue imitazioni, pensiamo che se le attività sono compatibili possano essere autorizzate, ci chiediamo quindi se tutto questo rientri nelle finalità di un Parco Nazionale e in base a quale interpretazione della legge, nulla-osta, deroghe e prescrizioni sia stato permesso di farlo. Ma soprattutto ci chiediamo se nel Parco Nazionale creano più disturbo 17 squadre di guerrieri o due pacifici cani da ricerca.


cane da ricerca persone

cane da ricerca persone