Al ritorno da Roma capitale di pace, mi ha colpito la diffusissima convinzione tra i presenti di stare partecipando a qualcosa di epocale, a qualcosa che assomigliava molto ad un atto di nascita . Non è retorica , ma politica , accorgersi che si sono poste le fondamenta dell' Europa dei popoli. Dopo l' Europa materiale e tecnica della Moneta Unica , sul valore universale della Pace si è cementato il pezzo che mancava all' Europa: l' anima comune ;e ciò oltre le divisioni destra /sinistra , per fortuna, a garanzia di quella base unitaria che rende forti le democrazie ( cioè tali ) a prescindere dai governi. Siamo ad un passaggio ( crisis, appunto ) della Storia , come sempre non indolore ma aperto a straordinari scenari. Cos' altro è la comune posizione di politica estera della Russia di Putin , Francia e Germania , se non la ricucitura della storica divisione tra est e ovest ? Quella che veniva presentata come la divisione dell' Europa sulla scelta pace/guerra, era ed è un' analisi parziale e statica, riferita ai governi in carica; c' è un' ampia unità dei popoli della saggia Europa ( forse proprio perchè ' vecchia' di Storia ) a favore della ragione , un' unità che ridisegna un' identità europea più ampia su valori culturali fondanti, che mette quindi in crisi alleanze costruite su scenari che non ci sono più. C' è quindi un ' Europa possibile, grande e forte e in pace che è spinta ad essere tale dai propri cittadini ; con la presenza di sabato, donne uomini e bambini hanno parlato ai loro Governi , incoraggiandone alcuni a tenere ferma la scelta della pace come quella più utile a battere il terrorismo ( poichè ne fugge la logica interna ) , invitandone altri a riflettere per cambiare . L' Associazione dei familiari delle vittime delle Torri Gemelle è contro la guerra, gli iracheni che si oppongono al despota Saddam sono contro la guerra : in nome di chi e cosa, allora?
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