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Controcoperina: Legge "Supercinque", più autonomia ai comuni

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : mercoledì, 23 febbraio 2005

Eliminazione del principio di gerarchia, quindi introduzione del principio di parità tra i soggetti istituzionali (Regione, Provincia e Comuni), procedura unificata, istituzione di una commissione che decida sui vari contenziosi per scongiurare il più possibile ricorsi al Tar incrociati tra enti pubblici. Queste le principali novità della cosiddetta “Supercinque” la nuova legge regionale (legge 1 del 2005) per il governo del territorio presentata, nella mattina del 22 febbraio nella sala della Comunità Montana, ad una platea prevalentemente costituita da tecnici, dall’architetto Marco Gamberini del Dipartimento delle Politiche Territoriali e Ambientali della Regione Toscana, introdotto dalla Capogruppo in CM e assessore all’ Urbanistica di Capoliveri, Milena Briano. Dal testo di legge spariscono le parole “pianificazione urbanistica” perché, come spiega l’architetto della Regione, l’urbanistica è soltanto uno degli aspetti del territorio. La legge 1/05 nasce sotto il segno di una maggiore autonomia locale “il PTC non può introdurre elementi che collidono con il piano comunale –esemplifica l’architetto spiegando il rovesciamento di prospettiva – se questo è in piena osservanza delle regole.” In caso di controversia tra gli enti interviene una Commissione Paritetica Interistituzionale composta da tre rappresentanti dei comuni, 3 della provincia, 3 della Regione che dovranno pronunciarsi sul tema del contendere. Solo in casi straordinari, in cui non si riesca a risolvere le questioni, si dovrà fare ricorso al Tar. “La legge- spiega Gamberini – fissa le regole e le strategie, i comuni potranno però decidere in piena autonomia come ripartire ogni tipo di risorsa.” Importante comunque, anche nella perfetta indipendenza, cercare un coordinamento tra i vari comuni. Gamberini cita l’esempio della grande distribuzione, che ha certamente ripercussioni su un più vasto raggio. Dopo l’illustrazione generale, che ha indugiato anche su passaggi particolarmente tecnici, si sono avvicendati gli interventi dei professionisti presenti in sala. Contenuta la partecipazione di amministratori. Tra gli appunti mossi alla legge quello dell’architetto Nedo Volpini: 210 articoli in luogo dei 45 precedenti, una selva dove potrebbe risultare più semplice per amministratori “anarchici” o riottosi avvinghiarsi a possibili cavilli. E la filosofia del riuso troppo spesso disattesa. La legge recita che si potrà ricorrere a nuovi impegni di suolo solo in caso non ci siano alternative. All’Elba finora ci si è mossi in tutt'altra direzione.


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