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Le strana lettera che viene da Livorno

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : domenica, 20 febbraio 2005

Ritiriamo la posta come ogni giorno e troviamo una busta senza mittente che apriamo emergono cinque cartelle fitte scritte al PC; come spesso accade saltiamo all'ultimo foglio per leggere la firma, ma non c'è n'é alcuna, solo una strana formula: "Tutto quanto sopra viene rimesso alla valutazione di tutti coloro che già sanno, e che dalle loro carte qualcosa magari sfugge, evidenziando che, invece chi ha scritto questo, può documentarlo con atti e persone, testimoni diretti della vicenda. Il presente scritto viene riprodotto in cinquanta copie e diffuso a personaggi politici e non per verificare se esiste un interesse ad approfondire la vicenda. L'elenco dei personaggi a cui è inviato sarà reso pubblico se sulla vicenda, alla radice, nessuno indagherà" Una lettera anonima quindi che poi leggiamo molto attentamente. E' una ricostruzione della Vicenda degli "Abusi Eccellenti" (la storia dei prefetti Pesce e Gallitto degli altri notabili e dei loro affari elbani) una sorta di "dossier" che per la stragrande parte cita comportamenti e episodi noti che sono stati oggetto di indagine. Ma sono riportate su quelle pagine anche presunte inquietanti dichiarazioni di parlamentari e presunte notizie di altri "imbrogli" irregolarità amministrative e della gestione del personale. Una cosa è più che certa: chi ha steso quelle pagine conosce molto meglio ciò che accade ed è accaduto in Prefettura a Livorno che il territorio insulare. Riflettiamo in redazione, ci chiediamo se quella che ci è stata spedita non sia una polpetta avvelenata, il tentativo di farci cioè pubblicare qualcosa senza averne dirette prove, per esporci ad eventuali ritorsioni giudiziarie. Se fosse così è stato uno sforzo inutile noi non pubblichiamo niente che non sia riscontrato. Ma delle due una: o quanto ci è stato segnalato è vero e quindi abbiamo raccolto la notizia di ulteriori irregolarità e reati, o non è vero e quindi qualcuno ha diffamato altre persone. In ogni caso decidiamo che affideremo quel documento a chi di competenza, cioè a chi la legge la deve far rispettare, perchè ne faccia l'uso più proprio. Al nostro anonimo informatore, nel caso sia in buona fede, ed abbia davvero, come afferma, le prove di quanto ci scrive, chiediamo di essere cittadino fino in fondo e non part-time, e di portare la sua faccia e la sua firma in Procura, poi pubblicheremo tutto (e pure di più).


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