No, non scriveremo nulla di divertente questa sera siamo come molti altri connazionali rimasti "basiti", terrorizzati davanti alla figura di una donna minuta che occupava solo una parte minima del video, ad ascoltare un appello disperato di una donna che rischia di finire vittima di quella guerra in cui si versa sangue per raccogliere petrolio, sporca stupida e imbellettata di "democrazia" (in una concezione tutta occidentale) che Giuliana Sgrena aveva combattutto con tutta la forza delle sue idee, con l'energia delle donne portatrici di vita, quella vita che la guerra nega e distrugge, che tutte le guerre stroncano, la vita che ancor di più perde valore in questa guerra che ha fatto e farà infinitamente più morti di quanti ne ha fatti e ne avrebbe fatti il macellaio Saddam, il fantoccio eretto, usato, finanziato, armato dagli stessi U.S.A. che per sbarazzarsene hanno dato il via ad una orrenda carneficina che nessuno sa quando e se verrà fermata, una guerra da cui occorre che il nostro paese si tiri fuori quanto prima, se si vuole recuperare in dignità, per capire finalmente che con le armi non si esporta né la rivoluzione né la democrazia; per salvare una donna e con lei tanti figli, non suoi ma del mondo.
sgrena