Come non rimanere colpiti dalla ennesima denuncia di Legambiente Arcipelago Toscano relativa ai piani edilizi dei Comuni elbani. Si inizia ricordando il Ministro Matteoli ed il suo coinvolgimento –tutto da chiarire - nelle vicende di Elbopoli. Progettisti d’assalto morti in modo violento. Costruttori e tecnici comunali disinvolti. Giudici amici di prefetti. Prefetti, amici di Ministri, che pianificano la loro meritata e dorata pensione all’Elba ed a Pianosa. Nella denuncia si ricorda la Regione Toscana evidenziando come i Sindaci elbani non abbiano collaborato per giungere ad un piano strutturale edilizio unico per l’intera isola. Non si salva nessuno, chiarendo bene inteso che si parla di coloro che sono stati eletti nelle relative ultime tornate amministrative. Da Logi per l’Ecomostro di Procchio, a Papi, con l’Ecomostro di Pontecchio e quindi Martini, Galli, Bosi, Schezzini. Si sfiora Peria. Non si salva Ballerini di Capoliveri, sottolineando i suoi abusi edilizi. Addirittura 100mq., abusati in tempi passati in una vicenda che ricorda molto quella in cui anche altri sono rimasti inconsapevolmente coinvolti. Subito dopo si ricorda che nel Comune di Capoliveri sono stati chiesti 200 condoni edilizi. Magari dimenticando di dire quando tali abusi sono stati perpetrati e le circostanze regolamentari e politiche che li hanno favoriti. Si dimenticano le recenti delibere del Comune di Capoliveri che hanno cancellato dal Regolamento edilizio quelle norme che a tali abusi avevano spianato la strada. Nella denuncia non manca neanche il richiamo al ruolo ed alle funzioni del Parco Nazionale, rilevando l’insensibilità dei comuni nello snobbare il Parco non sottoponendo alla sua approvazione i Piani Strutturali. Alla approvazione di chi? Del Commissario del parco, noto abile-cementificatore convertito nella via di Damasco, e dei suoi consulenti. Fra questi l’architetto-consulente, redattore del famoso ed innovativo Piano Strutturale di Capoliveri, quello delle ville dei VIP, così dolcemente accolto a suo tempo e di cui dal 2002 al 2004 se ne sono perse le tracce. Si dice che oggi lo stesso architetto-consulente si riproponga alla nuova amministrazione di Capoliveri per rivedere quel Piano strutturale. Sembra ci sia qualche conflitto di interesse. O mi sbaglio? Il tutto con l’egida del Ministro Matteoli, già premio Attila ed estensore del condono edilizio del primo governo Berlusconi, anche lui convertito nella via che congiunge Damasco con Fiuggi ed oggi strenuo difensore della “visione antropocentrica del mondo”, estensore del nuovo condono edilizio del secondo governo Berlusconi. Ministro, amico di Prefetti, che non manca occasione per manifestare la propria soddisfazione sull’operato del suo commissario. È giunto il momento - in attesa di sapere da una seconda sentenza della Corte Costituzionale se siamo di fronte all’ illegittimità del commissariamento e dalla magistratura contabile ed ordinaria se molti suoi atti gestionali possono ritenersi illegittimi - di capire che non bastano più le parole contro il commissariamento ed il governo Berlusconi. Ci vogliono anche i fatti. Può essere duro rinunciare ad appannaggi e a ruoli gratificanti, ma talora si rende necessario per guadagnare un minimo di credibilità. I tempi sono cambiati. Verità, onestà e legalità si impongono. Alle novelle non crede più nessuno e gli inciuci sono sotto gli occhi di tutti. Questo giornale è letto a scala globale e in mezzo alle tasche sempre più vuote di soldi e sempre più piene di altro, queste vicende non giovano certamente all’immagine dell’Elba e del suo turismo.
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