L'intervento dell'assessore regionale all'istruzione Paolo Benesperi, che nei giorni scorsi invitava pubblicamente l'Elba ad uno sforzo straordinario di programmazione per risolvere il problema della carenza di strutture pubbliche per la prima infanzia, ha sollecitato ad una precisazione Riccardo Nurra, titolare del corrispondente assessorato per il Comune di Portoferraio. "La strigliata dell’Assessore Regionale Paolo Benesperi all’Elba riguardo la carenza di Asili Nido sul territorio - precisa Nurra - avrebbe avuto un senso se ci fosse stato un Comune unico, ma siccome i Comuni finora sono otto e non si può fare …di tutta l’Elba un fascio, sono necessarie alcune distinzioni. Innanzitutto - continua l'assessore alla Pubblica Istruzione - i numeri snocciolati per dimostrare quanto siamo indietro in fatto di richiesta di finanziamenti e di Asili Nido devono essere ben distinti: il Comune di Portoferraio, utilizzando anche finanziamenti esterni, ha ampliato l’utenza dei posti al nido dal 1999 ad oggi, da 21 a 48 bambini, con un incremento del 130%. Ha riaperto il vecchio Asilo Nido, utilizzando finanziamenti per la ristrutturazione e la messa a norma e ha utilizzato altri finanziamenti per la gestione dell’Asilo riaperto. Ma attenzione: gli amministratori che avessero voglia di accarezzare l’idea di utilizzare questi finanziamenti per costruire e gestire nuovi Asili Nido, devono sapere che, una volta esauriti questi fondi, la spesa per intero ricadrà sulle tasche dei contribuenti locali. Noi, Comune di Portoferraio, non possiamo permetterci di fare di più. E’ vero che si deve investire sulle strutture e i servizi per la prima infanzia ma, considerati gli altissimi costi pro-capite negli Asili Nido, dobbiamo per forza stabilire un limite per poter pensare anche ad altro e ad altri. Per quanto ci riguarda, un aumento di capienza del 130% nel giro di tre anni come quello da noi raggiunto ci sembra un risultato più che apprezzabile. Questa Amministrazione - conclude Riccardo Nurra - ha riconosciuto, senza bisogno di sollecitazioni, la valenza sociale dei servizi per l’infanzia: non a caso la risposta è stata impegnativa ma soddisfacente, riuscendo a dare una disponibilità ai bimbi da 0 a 3 anni del 20%, andando ben oltre la media regionale che si aggira intorno al 10%."
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