Egregio Direttore, Per una volta, visto l'argomento, ci permetta di non scherzare troppo. Vediamo che il Ministro del Minculpop Gasparri (il famiglio di AN che si occupa degli affari privati di Berlusconi: le telecomunicazioni della Repubblica Italiana) ha emesso un editto per rendere obbligatorio parlare delle Foibe, lo prendiamo in parola. Le Foibe furono una pagina sanguinosa e oscena della seconda guerra mondiale, un atto bestiale di vendetta con il quale una parte dell'esercito Jugoslavo di Tito (l'unico a liberare il proprio paese da solo senza l'aiuto di angloamericani o sovietici) sterminò migliaia di italiani innocenti. Ma appunto di vendetta si trattò, di vendetta per quel che gli italiani (brava gente) avevano combinato in Jugoslavia e per la guerra d'occupazione nazifascista che aveva distrutto popoli e saccheggiato un Paese. Forse, anche di questo bisognerebbe parlare quando si piangono giustamente i nostri poveri morti innocenti e i profughi istriani. E forse gli eredi dei Fascisti dovrebbero chiedere perdono per i massacri di altri poveri innocenti compiuti in nome del Duce e del Fuhrer e per quello che hanno scatenato: quando si sciolgono i cani della guerra le loro fauci fanno a pezzi gli innocenti, dell'una e dell'altra parte, perchè la guerra è sempre contro l'umanità e nessuna retorica patriottarda, nessuna eroica fesseria, nessun ideale nazionalista o sociale, riuscirà mai a nascondere questa crudele verità. Ripensare a quel periodo è giusto e sacrosanto, ma occorre ripensarlo tutto e non a pezzi di convenienza politica come vorrebbero farci fare queste caricature di revisionisti storici che ci governano. Riguardando indietro davvero, potremmo anche scoprire verità che tutti noi italiani ci siamo nascosti per carità di Patria, sia la destra che la sinistra, e che non vedremo mai in nessun sceneggiato televisivo: le stragi compiute dagli italiani nei paesi occupati, le migliaia di libici impiccati, gli etiopi gasati, i campi di internamento e sterminio gestiti dai fascisti italiani, le razzie e gli stupri... Eccidi e orrori riscattati solo dalla ribellione dell'Esercito e della Marina alla caduta del Fascismo, dai martiri di Corfù e Cefalonia, dagli italiani passati nelle bande partigiane in tutto l'est europeo, dai disertori stanchi di guerra e che non volevano finire a Salò a difendere una caricatura di Duce, e poi dalla lotta di Liberazione Partigiana che ha restituito all'Italia la dignità perduta con il fascismo. Ma di queste cose il Ministro del Minculpop Gasparri non ne vuol parlare, così una tragedia come le foibe diventa arma di propaganda di partito e ricordo amputato, quasi il contraltare allo stermino degli ebrei e alle stragi nazifasciste in Italia. Perchè il nocciolo vero della questione è che qualcuno vuol farci credere che in guerra esistono popoli buoni e cattivi, mentre non è vero che la guerra rende gli uomini bestie, li rende invece assassini in cerca di vendetta, una condizione tipicamente umana, che viene dall'annullamento dell'umanità e della compassione nell'uomo travolto dalla guerra, scatenata dai potenti sempre contro i poveri diavoli. Per questo, per parlare davvero di Foibe e da dove le Foibe vengono, da quale seme maledetto sono germinate, Le saremmo grati se ospitasse nella sezione approfondimenti la lucidissima analisi storica fatta da Marco Ottanelli per Democrazia e Legalità. Quel seme fu gettato da Benito Mussolini nel 1920 (addirittura 2 anni prima della Marcia su Roma e della presa del potere) con questa frase che profetizza tutte le tragedie future, Foibe comprese: "Di fronte ad una razza inferiore e barbara come la slava, non si deve seguire la politica che dà lo zuccherino, ma quella del bastone. I confini dell'Italia devono essere il Brennero, il Nevoso e le Dinariche: io credo che si possano sacrificare 500.000 slavi barbari a 50.000 italiani". Il Fascismo quegli esseri umani li ha sacrificati davvero, e ha ottenuto la sconfitta che si meritava per questa sanguinaria fanfaronata. Chi avrà la pazienza di leggere la storia dell'occupazione Italiana della Jugoslavia capirà molte cose, soprattutto che l'orrore chiama orrore e che il fascismo è stata per l'Italia la più grande vergogna, una vergogna che oggi qualcuno, che non ha più nemmeno il coraggio di chiamarsi fascista, vorrebbe imbellettare.
foibe