Ancora una domenica particolare per il folto gruppo di appassionati che partecipa all'iniziativa "Le domeniche del granito" organizzata dai consorzi alberghieri Costa del Sole, Capo Sant’Andrea e L’Elbavoglio, con la collaborazione del circolo culturale S. Piero in Campo e del centro guide escursionistiche «Il viottolo» di Marina di Campo. La piazzetta della frazione di Seccheto è stata invasa da 170 persone (partecipazione record) e, fra lo stupore dei secchetai, siamo partiti seguendo il sentiero di quella che una volta era la strada che collegava il paese di Seccheto con San Piero. La prima sosta è stata alla "Nave", scultura monolitica in granito di cui si ignora un età precisa, e che si trova poche centinaia di metri sopra Cavoli, sulla strada di Bollecaldaie. Da lì la variopinta e numerosa carovana si è diretta alla zona delle colonne romane, che è già da sola un museo a cielo aperto, che abbiamo già visitato durante la prima escursione, e poi risalendo il crinale a ridosso delle Grottarelle, siamo arrivati alla "Ficuccia" in un suggestivo percorso dove massi (cote) di tutte le dimensioni disegnano forme animalesche e labirinti granitici, in una zona ricca di sorgenti, che fino agli anni 60 era interamente terrazzata e coltivata a vigneto. Per sapere l'esatta denominazioni dei luoghi non è sufficiente una cartina dei sentieri, seppur dettagliata; ecco che, insieme a Umberto Segnini del "Viottolo", Fausto Carpinacci, presidente del circolo culturale di San Piero e Ferdinando Montauti, preciso ed accurato conoscitore delle terminologie locali (nonchè di tutte le date di nascita dei sanpieresi), abbiamo scoperto che siamo passati anche dalla "piana del Termine", dal "casotto di Patacchille", dal "casotto di Cerbone", dallo "Spino", abbiamo sostato alla Ficuccia, che è proprio sopra "Cote Lavida", e successivamente siamo stati al "Ciglialaccio" e al "Pradaccio", poco sotto la "Valle all'Inferno". Un impressionante quantità di nomi che delimitano anche piccoli appezzamenti di terreno, che spesso contengono storia e memoria, e che secondo noi dovrebbero essere presenti in una cartellonistica dei sentieri, affiancati ai nomi ufficiali dei percorsi. Da sottolineare poi anche l'affiatamento che il gruppo ha trovato a riprova del grande valore di socializzazione che quest'iniziativa ha assunto. Al ritorno gli organizzatori hanno raccolto delle firme per sensibilizzare le istituzioni preposte alla realizzazione di un servizio di trasporto di tipo urbano, in forma di navetta, sull'anello occidentale, per decongestionare il traffico nel periodo estivo. Adesso si farà una domenica di riposo, in attesa di definire un altro calendario, e l'appuntamento è per domenica 20 febbraio alle ore 10 nella piazzetta di Chiessi.
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