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Isola della Solidarietà: per i bambini del sud-est asiatico

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : martedì, 08 febbraio 2005

Si è costituta a Portoferraio l’Associazione Isola della Solidarietà. Intorno all’idea di un impegno sociale e solidale si sono ritrovate le volontà di persone di diversa estrazione ed esperienza dando vita all’Associazione. Ci piace pensare all’Isola della Solidarietà come ad un contenitore di idee e di proposte, ad una sorta di laboratorio di discussione su quelle che potrebbero essere e che saranno le azioni di sostegno a favore di progetti di cooperazione internazionale. Ovviamente partiamo da un’esperienza concreta vissuta da alcuni di noi nel sud-est asiatico prima e dopo il tragico maremoto che ha devastato cose e persone. Un’esperienza che va al di là della immane catastrofe che si è verificata. Un’esperienza che si basa anche sulla voglia e sulla volontà di impegnarsi in un‘azione positiva a favore di popoli e di minoranze che rispetto ai cittadini occidentali vivono in condizioni di disagio. L’associazione si è data una prima struttura organizzativa nominando un presidente MARINO GARFAGNOLI un vice-presidente e tesoriere ANTONIO MAZZEI e individuando i consiglieri RIZZOLI CARLO, LECORDETTI MARIANGELA, GIUSTI GIORGIO, GIULIANI OMBRETTA. Possono far parte dell'associazione tutti coloro che si riconoscono nello Statuto ed intendono collaborare attivamente per il raggiungimento dello scopo sociale. Lo statuto sarà consultabile on line tra pochi giorni all’indirizzo internet www.isole.us. Lo spirito e la prassi dell'associazione trovano origine nel rispetto dei principi della Costituzione Italiana e della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e si fondano sul pieno rispetto della dimensione umana, culturale e spirituale della persona. Tra gli scopi dell’'associazione vi sono la realizzazione di progetti di solidarietà sociale e di scambio culturale, lo sviluppo di una maggior attenzione all'interazione tra turisti, industria turistica e comunità ospitanti, per favorire un vero rispetto delle diversità culturali. Crediamo che nell’ambito della cooperazione e del volontariato internazionale ci siano molte ONG impegnate direttamente e positivamente per sostenere ed aiutare i popoli che soffrono. Pensiamo anche che i governi dei paesi occidentali, molto spesso, intervengono nel campo degli aiuti internazionali per sostenere e consolidare posizioni di privilegio economico e militare in aree strategiche del pianeta. Abbiamo la possibilità di aiutare direttamente, senza intermediari o strutture burocratiche pur necessarie, bambini e famiglie di una realtà che abbiamo conosciuto e vissuto direttamente. Per queste motivazioni pensiamo sia giusto cominciare dalle piccole cose, piccole e concrete, come l’aiuto diretto ai bambini che vivono negli orfanotrofi. E’ bene sottolineare che l’impegno non si limita al contributo economico, è un impegno culturale, con il quale si possono toccare con mano le contraddizioni del nostro mondo, e arrivare alla comprensione che aiutare, ma soprattutto ascoltare, gli altri, le culture diverse, significa migliorare noi stessi. La proposta si basa su tre tipi di azione. 1. E’ l’inizio e il primo obiettivo. E’ l’azione più immediata, di assistenza diretta, rivolta all’orfanatrofio pubblico che conosciamo. La struttura è gestita dal Probation and Child Care Service Southern Province (Kithulampitiya, Galle); la responsabile è la signora A.K.I. Amarasiri. I centri gestiti dall’organismo sono 5. In queste strutture i bambini (e/o ragazzi) hanno bisogno di generi alimentari, vestiti, scarpe e altro, come risulta dalla comunicazione allegata redatta dalla responsabile dei centri. Sono beni di consumo che mancano, spesso il contributo statale non riesce a coprire il fabbisogno. Abbiamo un collegamento con famiglie del luogo che sono disponibili ad acquistare i beni ed a consegnarli direttamente all’orfanatrofio, come abbiamo fatto noi. Il centro provvederà, come nel nostro caso ad emettere regolare ricevuta. Si tratta in pratica di raccogliere fondi da destinare mensilmente all’acquisto di questi beni. A questa azione si può integrare un progetto a sostegno delle famiglie e dei bambini bisognosi (tipoi adozioni a distanza). 2. Il villaggio di Mihiripenna ha una scuola pubblica frequentata da una 50 di bambini che è in completo disfacimento. Non dispone di strutture di svago e di servizi igienici. I fondi statali non ci sono per la sua ristrutturazione. La seconda azione, dopo averla concordata sul posto con le autorità competenti, è quella di destinare dei fondi per eseguire tali lavori. 3. La terza azione è quella un po’ più articolata e quella più a lungo termine. Possiamo ipotizzare, verificate le condizioni ambientali la realizzazione in un centro privato per l’accoglienza dei bambini, e finalizzato al loro inserimento in famiglia. Ovviamente andrà verificata l’esistenza di tutte le condizioni necessarie per la realizzazione di tale progetto. Il tutto può essere accompagnato da una campagna di sensibilizzazione e di supporto con azioni legate al contesto territoriale nel quale viviamo soprattutto da parte delle nostre scuole, specie quelle elementari che potrebbero elaborare progetti di conoscenza e scambio reciproco delle rispettive realtà utilizzando le tecniche informatiche e supporti multimediali. IMPORTANTE · Tutti coloro che vogliono contribuire possono utilizzare il nostro conto corrente presso la Banca di Credito Cooperativo dell’Isola d’Elba nr. 2612 intestato alla Associazione Isola della Solidarietà. Per contatti via posta elettronica info@isole.us · Abbiamo pensato di organizzare un incontro pubblico presso la sala consiliare del Comune di Portoferraio, in data da definire, per avere contributi di idee e suggerimenti e discutere insieme dell’ISOLA DELLA SOLIDARIETÀ.


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