Controcopertina: Di ritorno da Aushwitz
Scritto da : Sergio RossiPubblicato in data : sabato, 05 febbraio 2005
In qualità di insegnante accompagnatore di un gruppo di studenti elbani, ho partecipato al viaggio-studio ad Auschwitz. Desidero esprimere gratitudine nei confronti della Regione Toscana e della Provincia di Livorno che hanno consentito questa esperienza che ha coinvolto 1200 toscani, in larga parte giovani. La celebrazione del Giorno della Memoria sul luogo simbolo dello sterminio, nel 60° della liberazione, rappresenta un momento forte nel percorso formativo degli studenti. La Shoah costituisce un evento unico che, solo sessanta anni fa, si compiva nella “colta” e “cristiana” Europa. Una realtà che deve farci riflettere. “Non vogliamo che il nostro passato diventi il futuro degli altri”, ha affermato E. Wiesel, scampato allo sterminio, premio Nobel per la Pace. “Ciò che è accaduto potrebbe accadere di nuovo”, diceva Primo Levi. Si impone il dovere di ricordare, di coltivare la memoria: ecco il significato del “Treno per la Memoria” e delle iniziative realizzate a livello locale. Oltre alla memoria della Shoah e della deportazione, il prossimo 10 febbraio, una legge del Parlamento italiano ci fa ricordare un altro dramma – meno conosciuto – quello delle foibe. E’ opportuno che la scuola contribuisca, da un lato, a rafforzare la conoscenza delle barbarie del passato e, dall’altro, ad offrire strumenti di lettura del presente. E non è un caso che, negli ultimi tempi, qualche editore abbia deciso di offrire alle scuole copie di quotidiani per un lavoro in classe, didatticamente orientato. Alle nuove generazioni, nell’oggi, compete una responsabilità. Che passa anche attraverso la valorizzazione dei luoghi di partecipazione democratica degli studenti, come le assemblee di classe e di istituto, insopprimibili occasioni di confronto e di crescita. A noi adulti il compito di accompagnarli nel rispetto delle loro personalità.
Shoa Cerboni Ingresso striscione