Torna indietro

Tributi regionali: Esentare le organizzazioni del volontariato

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : venerdì, 14 febbraio 2003

“Per il grande valore sociale dell’azione e della presenza del mondo del volontariato sarebbe legittimo attendersi da parte delle istituzioni provvedimenti e scelte che favoriscano, agevolino, supportino l’azione delle tante persone generose che vi operano. Non a caso in questi anni si sta passando da un atteggiamento di sostanziale indifferenza verso il mondo del non profit, al proliferare di interventi che viceversa ne consentano la sopravvivenza se non addirittura ne favoriscano la crescita. Ne è un chiaro esempio la legge quadro sul volontariato del 1991, così come la più recente legge sulle associazioni di promozione sociale”. Lo ha dichiarato Leopoldo Provenzali, Vicepresidente del Consiglio Regionale, nel presentare, insieme ad altri colleghi della Casa delle Libertà, una proposta di legge che ha come obiettivo quello di esentare le Organizzazioni di volontariato dal pagamento dei tributi di competenza regionale – tasse automobilistiche ed IRAP -, proprio in considerazione della grande rilevanza sociale dell’attività da loro svolta anche in Toscana.. “Quando si parla di volontariato” ha sottolineato Provenzali “si rischia facilmente di fare affermazioni che possono apparire ovvie se non addirittura banali. Di fronte alla scelta di persone che decidono in maniera libera ed autonoma, come singoli cittadini o all’interno di associazioni più o meno strutturate, di dedicare gratuitamente parte del loro tempo – spesso sottratto alla famiglia o al lavoro – a fini solidaristici, ogni giudizio non può che essere di plauso e di condivisione. Non a caso l’azione e il comportamento di queste persone viene additato a modello di impegno sociale e di esempio da imitare”. “Solo in Toscana” ha ricordato il consigliere azzurro “sono ufficialmente censite – anche se è legittimo pensare che ce ne siano altre migliaia “non registrate” – 2150 associazioni di volontariato, iscritte nel Registro regionale delle Organizzazioni di volontariato. Si tratta di associazioni che operano in settori fra loro assai diversi – sanitario, sociale, culturale, ambientale, ecc. – come diversificate sono le finalità, i fondamenti storici nonché, ovviamente, le consistenze associative e patrimoniali. Ma tutte contribuiscono in maniera determinante a rispondere ai bisogni sociali ai quali lo Stato e gli Enti locali non sempre sono in grado di offrire soluzioni efficaci”. “E’ evidente allora che anche gli Enti locali – regioni comprese – possono dare il loro contributo e passare dalle affermazioni di principio all’approvazione di atti che favoriscano il mondo del volontariato” ha proseguito Provenzali “a cominciare dalla diminuzione dei costi, delle incombenze burocratiche, della pressione fiscale, così come abbiamo voluto prevedere nella nostra proposta di legge” “Ed a chi obiettasse che una simile esenzione potrebbe comportare una perdita di qualche milione di euro per il bilancio regionale” ha concluso Provenzali “credo si possa con facilità controbattere che in realtà, a fronte di una modesta “perdita”, la nostra regione farebbe un enorme “investimento”, perché quanto “risparmiato” dalle associazioni verrebbe da queste automaticamente “reinvestito” in servizi e opportunità soprattutto per le fasce più deboli della popolazione”.


Leopoldo Provenzali

Leopoldo Provenzali