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Il NO dei Verdi al nuovo elettrodotto da 130.000 volt all'Elba

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : mercoledì, 02 febbraio 2005

Il convegno promosso sabato da Legambiente sull’energia può rappresentare un momento di svolta per l’ Elba; per la qualità degli intervenuti e di ciò che hanno detto, per la praticabilità di azioni concrete nella direzione del risparmio energetico e della produzione da fonti rinnovabili, per la presenza di amministratori pubblici e tecnici di molti degli Enti Locali e delle Società di servizi dell’ Elba ( Esa-rifiuti , Asa-acqua ). Dal solare all’eolico, dal biodisel alle biomasse fino al risparmio, l’idea che l’Elba e l’Arcipelago Toscano possano essere un interessante laboratorio per l’autonomia energetica delle isole a livello nazionale e del Mediterraneo, è stata sentita da tutti come una possibilità a portata di mano, che dipende in gran parte da noi stessi. Le positive ricadute in termini di immagine, ambientali ed economici (per i cittadini come per le aziende) di una filiera che parta dalle energie pulite e rinnovabili sono apparse evidenti: basti pensare all’uso di auto elettriche a disposizione dei turisti o alla produzione, anche in loco, di vegetali per il biodisel (biodegradabile in meno di un mese) per barche e traghetti. Tutte azioni già incentivate dalla Regione Toscana con leggi specifiche, Regione presente al convegno con il capogruppo dei Verdi e Presidente della Commissione Agricoltura, Fabio Roggiolani. Stride con questo scenario la notizia che l’Enel avrebbe ricevuto il via libera dalla Regione, in Conferenza dei Servizi, per la realizzazione all’ Elba di un nuovo elettrodotto da 130mila Volt a completamento dell’ anello elbano , un’ ipotesi già respinta all’ unanimità dal Consiglio Comunale di Portoferraio più di un anno fa. Siamo fermamente contrari alla realizzazione di un impianto del genere perchè si può fare diversamente e meglio per garantire l’ energia all’ Elba. Basterebbe prevedere ad es. piccoli impianti solari e di mini eolico sul territorio, in siti senza impatto con l’ avifauna, in grado di assicurare le necessità in caso di picchi di consumo o di problemi temporanei alla linea attuale ad alta tensione per rendere superfluo un impianto che renderebbe l’Elba dipendente dalla privatizzata ENEL. Procedere con tale opera sarebbe , oltre che un danno estetico per il paesaggio (nuovi alti tralicci) , un rischio non calcolato per gli ampi campi elettromagnetici e, soprattutto, la pietra tombale su qualsiasi ipotesi di laboratorio della sostenibilità energetica per l’ Elba. Bene ha fatto il Sindaco di Portoferraio a votare contro in conferenza dei servizi, ma non basta: da tutte le Istituzioni elbane deve venire la richiesta di contare, si devono coinvolgere i cittadini ( su ciò va organizzata la partecipazione , non sulle quisquilie ) . Non possiamo essere sempre messi di fronte al fatto compiuto da parte di aziende private che pensano solo al loro interesse immediato. I Comuni hanno gli strumenti urbanistici per impedire questa scelta sbagliata per il territorio e obbligare l’ Enel a venire a patti con il buon senso che circolava ieri al convegno di Legambiente : non ci saranno alibi.


Energie alternative

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