Più di una volta abbiamo affermato: chi dice che oggi i giovani sono più violenti dimostra alcune incontestabili lacune mnemoniche. Giusto ieri ragionavamo di tempi, non così lontani, (quando gli attuali padri erano sostanzialmente figli) in cui pure lo scontro politico mostrava dei tratti decisamente poco salottieri. A ciò abbiamo aggiunto un ragionamento sulla approssimazione dei nostri coevi, che ci affibbiava il ruolo fisso di “scalmanato” mentre in realtà abbiamo trascorso più tempo ad “agguantare” (bloccare calmando) i più esagitati che a “fugarci” (fiondarci addosso all’inimica schiera). Ciò accadde anche in un’occasione nella quale si manifestava durante la cerimonia di consegna di un premio letterario, contro la chiusura della Cementeria. Dopo aver trascorso tutto il tempo a fare i “pompieri”, cioè a spengere gli ardori e tenere buono chi voleva demolire il palco unitamente ad altri, ci vedemmo recapitare una denuncia per interruzione di pubblica manifestazione, una denuncia assurda .. ma ci andò meglio di altri due “scalmanati” notati nella piazza e denunciati: il compianto Sig. Gerardi che all’epoca dei fatti aveva un’ottantina d’anni e trovavasi nel suo letto in preda ad un febbrone, e Lelio Giannoni che nell’occasione era in quel di Rio Marina a Km. 23 dal teatro dell’evento, da dove gli sarebbe tornato assai scomodo impedire lo svolgimento della manifestazione. Ma allora non si andava tanto per il sottile. E di manifestazioni per lo stesso problema, con momenti di forte tensione ce ne fu pure un’altra nel corso della quale andò in frantumi la vetrina della Navarma, con dentro la biglietteria un povero cristo che si cacò addosso (fu preso da paura ed agitazione), perché con la città completamente serrata e tutta in sciopero, la società ebbe la felina idea di far partire la nave proprio sotto il naso del corteo dei manifestanti, provocando la scomposta reazione delle teste (diciamo calde) che non mancano mai in nessun consesso. Al solito ci mettemmo ad “aguantare” (ricordiamo che avevamo a fianco il quell’occasione Sauro Giusti anche lui “pompiere” deputato pure dalla stazza) ma nel frattempo sullo slargo sotto il Massimo si era creato un bel parapiglia, con spinte e pure qualche stiaffone volante non identificato con le Forze dell’Ordine. Eravamo molto preoccupati per la piega che stava prendendo la cosa, ma per fortuna ci venne in soccorso la saggezza degli anziani. In mezzo a quell’immane casino spuntò come per miracolo la sagoma di nostra Zia Evelina (una ragazza rossa decisamente in là con gli anni) che conduceva a mano la sua bicicletta e che venne a recapitarci, in mezzo alla mischia il seguente sapiente e pacifico consiglio: “Topo (ahinoi il nipote minore sempre “topo” restava anche da giovanotto di kg 70) .. Topo .. attento .. picchiali ma non ti fa’ prende’ eh!”