Pierferdinando, che già si rimpasta un nome mica male, l'altro giorno cercando di temperare gli sproloqui del cavaliere sulla miseria, sul terrore, sulla morte a cui l'italia andrebbe certamente incontro se si metterà nelle mani di quelli che lui chiama "comunisti", è intervenuto dicendo che in fondo, anche noi di sinistra siamo umani, solo dovremmo imparare a non demonizzare Berlusconi. Ci è venuto in mente un episodio di molti anni fa quando eravamo giovani ed avevamo una "compagnia" composta da gente che come noi lavorava all'interno della scuola. La stragrande parte di quelle persone esercitava la funzione di docente solo noi ed un altro isolano lavoravamo in segreteria. Una sera uno del gruppo di insegnanti pendolari si presentò con la consorte al seguito e iniziò a fare le presentazioni. Quando giunse a dover introdurre presso la signora l'altro non docente della compagnia, in maniera del tutto non decente disse: "E lui è un quasi-collega", a sancire la differenza di rango e di classe. Ecco, l'altra sera ad ascoltare Casini ci siamo sentiti un po' trattati da quasi-colleghi di Berlusconi, e la cosa non ci ha affatto entusiasmato. Infatti, cos'ha combinato di buono, questo signore, da meritarsi di essere considerato quasi come noi? Altro che quasi, neanche un po'!
berlusconi casini