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“La Toscana del mare, un motore in più per lo sviluppo toscano”

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : venerdì, 28 gennaio 2005

Numeri, idee ed opportunità. Numeri che fotografano la costa toscana, con la sua economia e popolazione, numeri che raccontano le trasformazioni degli ultimi decenni, quanto è stato fatto e le criticità che ancora rimangono. Punti di forza e di debolezza. Ma anche opportunità. Ed idee e risorse che sono quelle del futuro, su cui lavorare. “La via che abbiamo scelto - spiega l’assessore al bilancio, finanze, programmazione e coordinamento delle politiche del mare della Regione Toscana, Marco Montemagni - è quella dell’integrazione, dello sviluppo economico ma anche della sostenibilità ambientale dei progetti. Per fare del mare toscano e della sua costa un motore di sviluppo per tutta la regione”. Al Centro congressi “Principe di Piemonte” di Viareggio stamani (giovedì 27 gennaio ndr) è stato presentato il progetto integrato “Sistema mare”: un progetto della Regione Toscana che prevede investimenti per 34 milioni e 700 mila euro. Risorse che sicuramente sono destinate a crescere, perché è un progetto itinere. Il progetto nasce con il contributo delle amministrazioni provinciali di Massa-Carrara, Lucca, Pisa, Livorno e Grosseto e con la concertazione, per rafforzare l’identità della Toscana come regione anche di mare. E di mare si è appunto parlato, con l’intervento non solo di rappresentanti delle istituzioni e delle categorie economiche e sociali, ma anche di economisti, biologi, associazioni ambientaliste e geologi. “Il piano – riassume l’assessore Montemagni – si compone di otto misure, dallo sviluppo economico ai trasporti, dall’ambiente alla formazione professionale e la cultura, per 14 azioni e 25 interventi regionali oggi in cantiere e forse di più in futuro. Caratterista principale l’intersettorialità e l’integrazione tra obiettivi diversi. E’ prevista anche una misura specifica per lo sviluppo dell’occupazione e delle risorse umane, con un investimento di un milione e 108 mila euro: per la formazione, ma anche riqualificazione e riconversione professionale. Un progetto da esportare anche in Europa, che costituirà la base di discussione all’interno di uno dei gruppi di lavoro più importanti della Conferenza della Regione Periferiche Marittime, il cui coordinamento, proprio l’altro ieri, è stato affidato alla Regione Toscana”. Montemagni ha ricordato i passi e le iniziative dopo la Conferenza regionale sull’economia del mare del 2001: il piano di gestione integrata della costa (110 milioni di euro di risorse regionali che ne attiveranno oltre 260, i primi progetti già pronti a partire), l’accordo di area vasta della costa, l’accordo per un programma integrato di sviluppo territoriale delle isole minori implementato dalla Regione Toscana per 3 milioni di euro, gli interventi sui porti turistici e sui posti barca, “passati dai circa 15 mila del 2000 a 23 mila”, ma anche i 4 milioni e 390 mila euro stanziati da qui al 2007 per il settore pesca. “Il progetto pilota integrato Mare della Toscana – sottolinea l’assessore – è un innovativo strumento di coordinamento, che ci consentirà di affrontare meglio i peculiari tratti e trend di sviluppo della costa, a cominciare dal massiccio processo di deindustrializzazione che è stato un cambiamento traumatico”. Occorre diversificare, investire sulle sinergie e riqualificare. “La cantieristica mercantile ha evidenziato momenti di grave crisi, prima alla Sec di Viareggio e poi ai Cantieri Orlando di Livorno. La soluzione sta nello sviluppo della nautica da diporto” spiega nel suo intervento Montemagni. “Diversa – aggiunge - è la questione dei Nuovi Cantieri Apuania di Carrara. L’attuale situazione di difficoltà deve trovare uno sbocco che garantisca il permanere della produzione cantieristica mercantile. La Regione Toscana segue con attenzione l’evolversi della situazione”. “Fondamentale – conclude - sarà anche la questione dell’intermodalità nel sistema dei trasporti ed aumentare il grado di accessibilità dei sistemi economici locali situati sulle coste”. (wf) SCHEDA La costa toscana. “Il sistema mare toscano raccoglie cinque province, 36 comuni e 633 chilometri di costa” ha ricordato all’inizio del suo lungo intervento l’assessore Marco Montemagni. Lungo la costa, su 5.166 chilometri quadrati che si snodano da Massa Carrara a Grosseto, abitano 987 mila persone, il 28% di tutti i toscani. Vi sorgono anche 3 parchi naturali regionali, 1 parco naturale nazionale, 1 parco marino internazionale che è il “Santuario dei cetacei”, 3 grandi poli industriali, 3 grandi porti commerciali di interesse nazionale e 3 di interesse invece regionale. Ci sono anche 28 porti turistici, decine di approdi, 22.971 posti barca, spiagge attrezzate tra le più antiche e famose. La sua economia. Uno degli obiettivi è fare della costa toscana una costa lunga un anno: superare dunque il fenomeno, soprattutto turistico, della stagionalità. “Nel sistema mare toscano – ha spiegato il direttore dell’Irpet, Alessandro Petretto - sorgono dieci sistemi economici locali della Toscana, un Pil procapite di 23.316 euro annui inferiore agli oltre 24 mila della media regionale, ma non inferiori consumi”. La nautica da diporto cresce nel fatturato ad un ritmo del 10% annuo. Viareggio è un importante polo per la produzione di yacht e megayacht in acciaio e resina. Ma ci sono cantieri anche a Pisa e a Livorno. E proprio in Toscana i cantieri Azimut-Benetti, primi al mondo da sei anni, concentrano il 44 per cento delle produzione sparsa in cinque regioni italiane. Il turismo della costa persa per il 47% sul turismo di tutta la Toscana, per il 51% sull’offerta ricettiva ufficiale: calano dal 2000 gli alberghi ad una e due stelle e cresce tutto il resto, soprattutto a Grosseto e dintorni. Anche la pesca è una grande risorsa: 531 imbarcazioni. Occorre però investire, è stato sottolineato anche stamani, sul rinnovo del naviglio (il 22% ha più di trent’anni) e sulla creazione di strutture di servizi ed impianti industriali. L’acquacoltura toscana registra infine in un anno, nei suoi 50 impianti di cui 14 in acqua salata e salmastra, 4000 tonnellate di produzione: spigole ed orate per lo più. Occupazione. Nelle province costiere si registra un livello di istruzione mediamente più elevato rispetto alla media della regione. Ma inferiore è l’occupazione, con un tasso più basso di quasi 6 punti percentuali rispetto a quello della Toscana che in parte deriva da una minore occupazione della popolazione femminile. Nel 2003 il tasso di occupazione nelle province costiere era infatti il 58% (dati Istat), a Massa Carrara addirittura solo il 52,3%, a Livorno il 55,5%. Non solo mare. La costa toscana è comunque anche cultura, piccoli borghi e musei: una risorsa tutta da scoprire. Nelle province costiere sorgono 164 musei, il 34% di tutta la regione. Undici sono statali, tutti gli altri appartengono in larghissima maggioranza agli enti locali. Erosione ed inquinamento. Nel 1997 c’erano 15 chilometri di coste non balneabili in Toscana: è stato il massimo. Nel 2002 sono scesi a dieci, l’1,6% della costa toscana. In crescita invece il fenomeno dell’erosione delle coste: né è colpita la metà delle coste toscane, negli ultimi venti anni si sono persi 214 mila metri quadrati di spiaggia. I casi più gravi riguardano la foce dell’Ombrone (oltre 8 metri erosi ogni anno) e le spiagge a nord del fiume Arno (oltre dieci). L’intrusione del cuneo salino, il salmastro che va a colpire le colture agricole, riguarda invece soprattutto la costa meridionale. Il Progetto Mare interverrà su tutti e tre i fronti. (wf) Sul sito www.primapaginatoscana.it dettagli ed una scheda sul Progetto Integrato Mare


marciana marina panorama barche

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mola

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