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A Sciambere para-calcistico

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : giovedì, 27 gennaio 2005

Ebbene sì, lo confessiamo: nonostante il nostro usuale distacco dal mondo del calcio; nonostante che consideriamo l' ars pedatoria una sorta di nuovo e ben più efficace "oppio dei popoli"; nonostante che pensiamo che tra gli ultras delle diverse squadre calcistiche abbondino dei dementi delinquenti, che più che tenuti fuori dagli stadi, dovrebbero essere tenuti dentro in gattabuia ogni volta che c'è una partita di calcio, come misura preventiva; nonostante che ci mettiamo a brontolare ogni volta che i nostri bravi vignettisti (anche in vicendevole sfida) vanno nel pallone (nel senso che satireggiano sul calcio) rimanendo fermamente convinti che si può pure essere politicamente di parte, ma per quanto attiene al foot-ball occorre mantenere il giornale neutrale; Nonostante tutto ciò ed altro, confessiamo che ABBIAMO GODUTO COME MAIALI PER LA SCONFITTA DEL MILAN A LIVORNO Perchè? Ma perchè quella è stata vissuta come tutto fuorchè una partita di calcio: Livorno contro Milan, come dire Ciampi contro Berluska (ma vogliamo mettere?), e il Livorno che vince è Paperino che frega Gastone, è Ettore che scapa come un'acciuga quell'antipatico, presuntuoso, spocchioso di Achille, e Little Big Horn con Galliani a fare la parte del generale Custer e con i supporter amaranto ... Digressione: Il fascismo non tollerava il ROSSO e così i gerarchi ribattezzarono il ROSSO delle diverse maglie con le "nuances"(carucci .. come Dolce e Gabbana). E quella del Torino diventò (rosso) GRANATA, quelle del Livorno (rosso) AMARANTO, così come ribattezzarono "Ambrosiana" l'Internazionale, per la paura che quando qualche cronista scriveva: "A San Siro attacca l'Internazionale", qualcuno pensasse ad un coro di bolscevichi intonante: "Compagni avanti il gran partito, noi siamo dei lavoratori - ROSSO un fiore in petto è già fiorito, una fede c'è nata in cuor" Fine della digressione Dunque, dove eravamo? Ah sì, il Livorno che batte il Milan è una Little Big Horn con il ragionier Galliani nella parte di Custer accerchiato dagli indiani livornesi che gli scagliano contro lance, tomawak e soprattutto dolorosissime frecciate ... "fatti i capelli!", "sei pieno di forfora!" che lo infilzano impietosamente. Per questo ci siamo lasciati andare, abbiamo avuto un momento di umana debolezza, siamo diventati tifosi a tempo estremamente determinato. Ora stiamo meglio e possiamo riprendere il nostro aplomb (assessore non si confonda, il gatto di piombo è altra cosa) calcistico. Ci voleva.