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Sull'operazione CASALP i distinguo della sinistra portoferraiese

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : giovedì, 27 gennaio 2005

L'operazione Casalp per alcuni aspetti non convince una parte della maggioranza portoferraiese, già condotta all'individuazione del gestore del patrimonio locativo comunale (centinaia di appartamenti) solo dalle normative. Ma stabilito che sarà Casalp a gestire le risorse abitative comunali di Portoferraio resta da stipulare il contratto di servizio. E le perplessità di Rifondazione Comunista, L’Isola e la Città, Comunisti Italiani e Verdi Arcipelago Toscano sulla bozza sono parecchie e diversificate. Per questo le quattro forze della sinistra hanno inviato al sindaco di Portoferraio Roberto Peria un documento comune, il cui testo riportiamo integralmente qui di seguito: Dopo un attento esame della documentazione relativa alle vigenti prescrizioni in materia di edilizia residenziale pubblica, prima di procedere alla sottoscrizione del contratto di servizio e al fine di salvaguardare le finalità sociali di una parte fondamentale del nostro programma di governo, riteniamo indispensabile sottoporre alla Sua attenzione e alla discussione del gruppo di maggioranza le nostre osservazioni sul nuovo assetto gestionale del patrimonio ERP. Per quanto concerne: 1) il potere di approvazione riservato a Casalp spa in ordine alle opere che andranno a costituire il patrimonio di edilizia residenziale pubblica (contratto di servizio articolo 4 punto 6), sarebbe opportuno conoscere l’oggetto e i limiti del predetto potere. 2) la garanzia dell’intervento finanziario del Comune a favore di Casalp spa a copertura dei canoni non versati da soggetti meritevoli di intervento pubblico di sostegno assistenziale (contratto di servizio articolo 5 punto 11), proponiamo una compensazione con il canone concessorio dilazionata per la durata del contratto. 3) il reimpiego del canone concessorio per finalità inerenti l’ERP (contratto di servizio articolo 7 punto 8), si tratta di un vincolo che rischia di rendere indisponibile il canone concessorio o, al limite, utilizzabile per interventi che comunque debbono essere effettuati da Casalp spa (la quale, per questo, riceve già i canoni di locazione). Sul punto proponiamo di concordare una deroga alle disposizioni in materia (deroga peraltro sempre adottata) e di destinare il canone di concessione ad un fondo per finalità sociali. 4) canone di concessione, allo scopo di valutare l’economicità della gestione associata ed al fine di concordare una eventuale maggiorazione del canone di concessione (contratto di servizio articolo 7 punto 4), riteniamo indispensabile conoscere: a) l’ammontare delle entrate da canoni ERP e ATER dello scorso anno; b) le spese effettuate dal Comune negli ultimi dieci anni per manutenzioni ordinarie e straordinarie; c) il canone concessorio che Casalp spa dovrà corrispondere al Comune di Portoferraio (secondo il calcolo previsto all’articolo 7 punti 1.1 1.2 1.3). 5) trasferimento delle azioni Casalp spa (articolo 8 Statuto Casalp spa), riteniamo necessaria una modifica dello statuto al fine di escludere tassativamente il trasferimento delle azioni Casalp a privati e limitare la partecipazione in detta società ad enti pubblici o società a totale partecipazione pubblica. 6) utili Casalp spa (articolo 17 statuto), abbiamo rilevato che, mentre il contratto di servizio prevede la destinazione degli eventuali utili Casalp spa a finalità ERP, lo statuto ne dispone la ripartizione fra i soci. In proposito, riteniamo opportuna una modifica statutaria che sposi il principio adottato nel contratto di servizio. 7) Interventi da effettuare, prima di procedere alla sottoscrizione del contratto di servizio è necessario conoscere il piano aziendale di Casalp spa e sottoscrivere un accordo con il quale la predetta società si impegna a garantire una quota proporzionale al patrimonio conferito (minima) di interventi nel nostro Comune. 8) Dall' esame della LR 77/1998 si evince certo come la Provincia sia il minimo Livello Ottimale di Esercizio (LODE, appunto) previsto (Art 5 Comma 4), ma nella successiva delibera Regionale 397/1999 si introduce comunque un sub ambito per il circondario empolese: la caratteristiche elbane, sia per la specifica insularità che per il consistente patrimonio, suggeriscono l'adozione di un secondo livello di esercizio a Portoferraio nella provincia di Livorno, riguardante l'Elba. Nella convenzione ex art 30 T.U.E.L.che costituisce il LODE livornese (sottoscritta dai comuni elbani), sono riportate, nell'Art 4, le quote di partecipazione, proporzionali agli alloggi conferiti ed agli abitanti, vale a dire il contributo da sborsare per consentire il funzionamento della struttura (oltre 50 dipendenti..). Non conoscendo i costi della struttura non è possibile sapere i costi per Comune, e non si conosce neppure l' entità dei trasferimenti verso i Comuni: senza la conoscenza di questi datri appare difficile poter fare qualsiasi scelta. Il sub ambito elbano appare assolutamente necessario, o comunque un ufficio casa elbano con personale di almeno 2/3 unità, anche per espletare quei compiti che restano in capo ai Comuni che oggi non sono in grado di gestire e controllare il patrimonio..


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