"Finalmente gli strumenti per tutelare la qualità, l'immagine, le denominazioni della nostra agricoltura" “Ora la parola passa alle regioni, finalmente dotate di strumenti per tutelare le colture”. È soddisfatto Francesco Ferrante, direttore generale di Legambiente per l’approvazione del decreto Alemanno. “Dopo un percorso così travagliato – continua Ferrante – e fortunatamente andato a buon fine, si potrà tutelare la qualità, l’immagine, le denominazioni e i marchi dei prodotti agroalimentari italiani, favorire e promuovere la libertà di scelta dei consumatori e la tutela della qualità della nostra agricoltura dal rischio di contaminazione da Ogm. Se in Italia 1 comune su 4 si è dichiarato Ogm free sono ancora tantissime le municipalità che devono essere regolamentate”. "All'Elba - ricorda LEGAMBIENTE Arcipelago Toscano - si sono dichiarati Liberi da OGM solo il Comune di Rio nell'Elba e il Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano, eppure il territorio elbano, ma anche il Giglio che punta a rilanciare la sua viticoltura, avrebbero solo da guadagnare da un'adesione che coinvolge gran parte dei Piccoli Comuni Italiani." In Europa, ricorda Legambiente, nazioni come la Grecia, l’Ungheria e la Croazia (quest’ultima con diverse leggi del 2003) hanno blindato i loro territori contro l’utilizzo di sementi Ogm. Nel resto d’Europa, eccetto la Spagna che punta sulle coltivazioni transgeniche in una cospicua parte del proprio territorio; comuni, distretti e regioni hanno dato vita al più grande network contro gli Ogm con mozioni o delibere locali. “Continuando su questa strada – conclude il direttore generale di Legambiente – l’Europa si distinguerà per la difesa delle proprie colture. L’Italia non dovrà essere da meno per garantire la sicurezza non solo ai consumatori, ma anche alle produzioni locali, ovvero a quelle che definiscono l’identità e le peculiarità che ci rendono famosi nel mondo”.
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