“La vicenda della nave Polluce nelle acque dell’Elba merita l’attenzione della Regione Toscana e delle altre istituzioni competenti”. Il Vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana Leopoldo Provenzali ha esordito con queste parole, per motivare la presentazione di un’interrogazione al Presidente Martini su un caso di interesse storico-archeologico fra i più importanti degli ultimi anni. “E’ necessario che la Regione Toscana” - ha spiegato Provenzali – “contribuisca a chiarire una situazione che ha contorni oscuri e quasi romanzeschi. La Giunta regionale deve verificare se è vero che le acque costiere dell’Elba custodiscono reperti navali di straordinario interesse culturale, ancora da recuperare. Se le notizie e le voci che risultano alla stampa nazionale e internazionale fossero confermate, si potrebbe pensare alla realizzazione di un progetto specifico per dare visibilità, anche come volano turistico, ad un patrimonio che potrebbe rivelarsi inestimabile: si potrebbe pensare alla realizzazione di un ‘Museo dei tesori del mare’ ad hoc, capace di dare ulteriore impulso all’area costiera elbana”. “Nel contempo” – ha proseguito Provenzali- “è necessario evitare che siano assecondati tentativi di speculazione che sottrarrebbero all’Elba e alla Toscana la possibilità di conferire valore culturale al possibile ritrovamento”. “E’ non meno necessario” – ha concluso Provenzali –“chiarire le circostanze che hanno reso possibile, agli inizi del 2000, il furto del tesoro del Polluce, effettuato da una banda di avventurieri inglesi, operazione resa possibile a causa di un grottesco equivoco, sulla base dell’autorizzazione concessa dalla Capitaneria di Porto di Portoferraio sentita la Soprintendenza archeologica che fa riferimento al recupero non già del Polluce ma della nave inglese Glenlogan affondata ben 75 anni dopo il Polluce al largo di Stromboli e non dell’Isola d’Elba”.
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