Annullata dal Consiglio Comunale di Portoferraio del 18 gennaio la delibera di approvazione del Regolamento Urbanistico. Si ripartirà dalla versione dello strumento in fase di adozione che, attraverso una variante sostanziale, verrà ripulito da tutti i vizi di illegittimità finora riscontrati dalla amministrazione Peria. Anche il Piano Strutturale sarà interessato da un più contenuto processo di modifica. Sembra perciò finita la lunga fase di riavvolgimento della pellicola del brutto film urbanistico portoferraiese. Si riparte e, in tempi che tutti auspicano più brevi possibili, Portoferraio dovrebbe dotarsi di un nuovo strumento che abbia norme certe e legittime. Anche stavolta le minoranze, ad eccezione del consigliere Marini che ha presentato una specifica mozione, si sono dimostrate distratte, spesso assenti e impazienti di fronte al lungo elenco (20 pagine) illustrato, con la solita dovizia di particolari, dal Sindaco Peria sulle motivazioni che inducevano l’amministrazione all’atto del parziale annullamento. Al momento del voto la minoranza ha lasciato l’aula, insieme a Roberto Marini che protestava per il mancato accoglimento della richiesta di discutere la sua mozione prima della votazione dell’annullamento e non dopo. Il Consigliere Novaro Chiari ha parlato di “atto di vendetta” per descrivere l’azione di azzeramento del RU da parte della maggioranza, espressione poi mitigata dal consigliere Giardini con il termine di “strumentalizzazione”. Con la mozione di Marini si è passati ad una riflessione a carattere più generale di quali saranno i principi ispiratori della nuova urbanistica. Il consigliere di minoranza ha incalzato il Sindaco puntando sull’urgenza di certi problemi, tra i quali quello della prima casa ed il rilancio delle attività del settore edile. Peria ha risposto dicendo che riuso del territorio ed edilizia sociale saranno le premesse principali dalle quali partire nel prossimo strumento. Esaurito il consistente filone dell’urbanistica il Consiglio si è espresso in favore delle popolazione del sud-est asiatico accogliendo la proposta della Regione Toscana di chiedere al Governo la remissione totale del debito, e aderendo all’iniziativa provinciale che prevede per ogni comune l’adozione a distanza di un bambino rimasto orfano. Da registrare il concitato avvio della seduta consiliare che vedeva un agitato Alberto Fratti chiedere una mozione d’urgenza in materia di sanità, da inserire al primo punto dell’ordine del giorno. Di fronte alle richieste di maggiori chiarimenti da parte dei colleghi, Fratti insisteva, ponendo la questione in termini di vita o di morte e provocando un certo allarme generale. Dopo la sospensione della seduta, nella quale i capigruppo potevano leggere la mozione presentata, si decideva di discutere la pur delicata questione della carenza di personale all’ospedale civile elbano posta da Fratti, all’ultimo punto e non al primo. Il Consiglio, analizzando la questione in maniera più rilassata e sfrondando dagli eccessivi toni allarmistici di Fratti, conveniva nella opportunità da parte di Peria di convocare al più presto la Commissione consiliare sulla Sanità.
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