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A Sciambere dello spoil system

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : martedì, 18 gennaio 2005

Il dibattito interno alla quercia degli ultimi giorni ci riconduce alla mente un'antichissima barzellatta quella dell'avvocato che scorrendo i punti della causa insieme al cliente commentava ora: "Qui li stiantamo" ora "Eh no qui lo pigli nelle mele" Con la la salace domanda dell'assistito: "Ma perchè a stiantalli siamo sempre in due e a pigliallo nelle mele io e basta?" Orbene ci par di capire che nel recente passato la sinistra interna della quercia (che all'Isola in controtendenza con il resto d'Italia è nettamente maggioranza) per usare la fine espressione del legale dell'aneddoto, ispirandosi troppo all'unità lo abbia preso nelle mele ed a ripetizione. Esempio: si forma una direzione a maggioranza di sinistra ma (per senso dell'unità) una segreteria di zona paritaria: un solo membro in più al correntone, il segretario, il quale però subito dopo fa un salto mortale carpiato ed atterra in campo riformista, si dimette sì, ma solo pro-formia (come avrebbe detto Totò) ed in barba a tutti i concetti della democrazia la minoranza (i bolscevichi usando le categorie storiche) si ritrova alla guida. E della profonda liberalità riformista si ha avuto riprova nell'ultima campagna elettorale portoferraiese, quando quelli del Correntone (rei di aver salvato l'unità del centrosinistra a fronte delle illusioni tricicliste della Fratini-Scelza&Co) riescirono a malapena a mandare 1 (dicasi uno) candidato su 20 in lista (il quale peraltro visto lo strepitoso successo personale diventerà il presidente della C.M.) laddove il congresso avrebbe chiarito che la sinistra portoferraiese valeva il 40% del partito. Ciò premesso non mettiamo in dubbio, qui invece si ragiona di persone serie, la buona fede di Lorenzo Marchetti (sia per quanto attiene al suo recente cambio di fronte che alla sua preoccupazione unitaria), ma crediamo che abbia ragione Pacini. Il responso congressuale elbano è stato oltremodo chiaro. La quercia dell'Isola deve (nel rispetto delle idee della sua minoranza) dovrà essere governata da gente nuova che riesca a farsi interprete prima di ogni altra cosa dei valori della sinistra interna. Certo nel DNA della sinistra non c'è, e giustamente, lo spoil-system amerikan-dalemian-berlusconio, ma tra la considerazione delle idee degli altri e pigliallo nelle mele corre una certa differenza.


Ghiande verdi

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